Se non Le va come lavoro è libero di cambiare casa!
(Il vero "potere" degli amministratori di condominio)
Spesso ho l’ impressione di non essere capito quando parlo di "potere" degli amministratori di condominio.
Per questo motivo ho intenzione di raccontare una storiella che può essere utile per spiegare in che modo un amministratore di condomìnio può godere di privilegi nei confronti dei singoli condòmini, se questi non sono organizzati in un "sistema gestionale" ben definito.
Immaginiamo ad esempio il sig. Rossi che ha appena acquistato un’ appartamento in un condomìnio di medie dimensioni (15/20 proprietari).
Pertanto, un giorno questo signore riceve la bozza di rendiconto redatta dall’ amministratore in carica, ricerca tra i fogli il resto (ossia il totale dei soldi di proprietà del condomìnio rimasti alla data di chiusura della gestione), e che non sia indicato.
Immaginiamo anche che questo documento sia arrivato in ritardo, diciamo cinque o sei mesi dopo la data di chiusura dell’ anno amministrativo.
Ebbene, questo signore è contrariato….e quindi chiede e ottiene un appuntamento presso lo studio dell’ amministratore di condominio.
Di seguito descrivo l’ incontro, e faccio il "gioco della verità"…cioè faccio finta che l’ amministratore di condominio dica quello che pensa davvero:
- Il Condòmino:
"Gentile amministratore, mi può dire perchè non è indicato il resto dei soldi del condomìnio alla fine dell’ esercizio contabile?"
- L’ amministratore di condominio:
"Prima di tutto moderi il tono e sia gentile!
Io i conti del condominio li faccio come li ho sempre fatti.
Mi sembra di aver letto che ci sono delle sentenze che dichiarano l’ obbligo di inserire i dati finanziari del condomìnio, ma io non voglio problemi, che ne ho già troppi.
Se vuole Lei può impugnare la delibera e far causa al condomìnio (Non a me!).
Pertanto anticiperà cospicue spese legali (Io invece non caccio un’ euro! Le spese le paga il condominio al legale di mia fiducia, il quale mi girerà, come sempre, il 20% del compenso percepito come servizio di "procacciatore di affari"), e aspetterà diversi anni la sentenza che "forse" potrà anche perdere.
Ciò è affare suo.
Per ciò che riguarda l’ assemblea, sappia anche che il sig. Verdi, suo vicino, possiede il 35% del valore di tutta la casa, e il sig. Bianchi, che abita al primo piano, possiede un altro 17% del valore millesimale complessivo.
Sappia anche che ogni anno a questi signori provvedo a fargli un ottimo regalo per non farli venire in assemblea.
Pertanto non si disturbi neanche a organizzarsi con gli altri condòmini.
Anche se lei riuscisse ad avere la totalità degli altri voti del condominio non riuscirebbe a mandarmi via.
Sappia anche che durante la riunione sarò assai gentile con Lei, ma se Ella alzerà troppo la voce, mi costringerà a cacciarla dall’ assemblea.
Ed ora alzi i tacchi ed esca da questo studio, perchè ho già perso troppo tempo con lei.
Se proprio non le va il mio modo di lavorare, sappia che può sempre cambiare casa!
Arrivederci!"