Se il condominio è a portata di un clic Federica: "La dritta anti crisi? Osare"
Stanchi delle infinite riunioni condominiali? Ecco una possibile via di fuga: un social network che mette in contatto inquilini e amministratori. E’ l’idea di una giovane coppia che è diventata la loro fonte di reddito
Stanchi delle interminabili riunioni condominiali, dei litigi sterili e delle discussioni snervanti? Ecco una possibile via di fuga: Condomani , e cioè il condominio a portata di mano, anzi di clic.
E’ un social network per la gestione del condominio rivolto agli inquilini, agli amministratori e ai professionisti della manutenzione. Una sorta di pacchetto chiavi in mano che vuole migliorare la vita dei cittadini. Il progetto è stato realizzato da una giovane coppia, Federica Sesti Osseo(campana 27enne) e Antonio Bevacqua (calabrese di 29 anni), una laureata in filologia moderna e un ingegnere informatico con una missione ben chiara: rimboccarsi le maniche per l’Italia, dimostrare che anche dal Sud, la loro terra, potesse arrivare innovazione e soprattutto creare lavoro, non cercarlo. E così è stato.
L’idea però, tiene a precisarlo Federica, è venuta ad Antonio, per caso. "Una sera – ci racconta la sua fidanzata – era solo a casa. Aveva la febbre alta e non sapeva come chiedere al suo vicino di casa di portargli un’aspirina. Non aveva il suo numero di telefono. E così ha pensato di realizzare un social network per la gestione del condominio". Il resto viene da sé. Oggi Condomani ha una sede a Rende, una a Roma e due a Bologna e sono circa 10 le persone che girano attorno al progetto.
Quando è nato Condomani (http://www.condomani.it)?
"E’ diventata startup l’8 marzo 2013. Era la festa della donna quando Antonio ha deciso di farmi un regalo diverso e portarmi da notaio. Avevano parlato molte volte di questo passo. L’idea di rimboccarsi le maniche per l’Italia frullava nel nostro cervello da tempo"
C’è una sede fissa o lavorate online?
La principale sede è a Bologna: qui lavorano alcuni dei nostri dipendenti. Personalmente io e il CEO (Antonio. ndr) siamo in sede 4/5 giorni a settimana. Il giorno in cui non siamo in ufficio siamo in giro per l’Italia a presentare il prodotto. Ma abbiamo anche una sede a Rende e una a Roma".
Al posto delle riunioni condominiali si sta a casa e attraverso il pc o via app su smartphone, si accede al proprio condominio virtuale. Una rivoluzione del tempo libero insomma?
"Esatto. E’ un social network che modifica totalmente la vita condominiale.Il condòmino potrà fare richieste d’intervento, monitorarne l’evoluzione, controllare tutte le spese condominiali e proporre ordini del giorno. L’amministratore potrà svolgere tutto il suo lavoro con il nostro prodotto (dalle assemblee condominiali, ai bilanci, alle richieste di intervento, con l’invio automatico della documentazione necessaria), in quanto è prevista una sezione specifica per la gestione della contabilità. E i fornitori potranno ricevere le richieste di pronto intervento, informare con un clic sull’evoluzione dei lavori. L’obiettivo di Condomani è migliorare sensibilmente la vita dei cittadini, rivoluzionando il vecchio modo di vivere il condominio".
Di che ti occupi?
"Al momento io mi occupo di tutta la comunicazione sui social e sul blog di condomani, del marketing e della contabilità aziendale".
Come ti sei fatta conoscere?
"Prevalentemente attraverso la stampa, la radio, i numerosi premi vinti (tra cui Ing Direct Awords e il Premio Marzotto). Naturalmente i nostri clienti ci hanno conosciuto attraverso pubblicità online sui principali motori di ricerca".
Un bell’investimento iniziale insomma…costi per avviare la startup? Finanziamenti?
"L’investimento iniziale è stato di 100mila euro: l’abbiamo ottenuto attraverso alcuni business angels privati e attraverso il fondo dell’Emilia Romagna Zernike. Grazie a questo investimento siamo riusciti a raggiungere oltre 6000 condomini in tutta Italia che utilizzano il nostro prodotto. Ma il costo principale sono state sopratutto le risorse umane che vi hanno lavorato inizialmente senza nessun introito".
E ora come va? Dopo i sacrifici iniziali sei autonoma economicamente?
"Sì. Sia per me che per Antonio è la nostra principale attività. Abbiamo creduto di voler dare lavoro e non di cercarlo. La scommessa era vivere di quello e ci siamo riusciti".
Cosa consigli a chi deve reinventarsi?
"Osare. Credere nelle proprie competenze. Uscire dalla propria zona di comfort".
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