X

Petrolio; i prezzi scivolano fino a 104,77$

Petrolio, prezzo in calo in attesa vertice Opec
I prezzi del petrolio sono arrivati a scivolare anche sotto i 105 dollari al barile, attestandosi a 104,77 dollari

Cari amici,

La WebPage del sole 24 ore di oggi pubblica questo articolo che testimonia gli “umori” del mercato internazionale.

I mercati finanziari agiscono secondo logiche emozionali imprevedibili e contraddittorie.

I prezzi del petrolio stanno scendendo, probabilmente perchè erano saliti troppo e gli operatori cercavano una scusa per farli scendere un po’.

La manovra finanziaria USA di ieri è stata la giustificazione per “festeggiare” con una ondata di acquisti che ha rinvigorito un poco i mercati finanziari.

Il dollaro ha seguito questa tendenza, in modo del tutto irrazionale.

Infatti, il valore del dollaro dovrebbe scendere, perchè ieri il governo americano si è indebitato ulteriormente attraverso l’ acquisto di biglietti verdi dalla propria banca centrale, al fine di nazionalizzare le banche che stavano per fallire.

Invece il dollaro è salito!

Siccome in tutto il mondo il valore del petrolio è quotato in dollari, allora il prezzo di vendita del greggio è sceso, al fine di compensare l’ incremento di prezzo della moneta di riferimento (il dollaro).

Noi che in Unione Europea paghiamo in Euro, da questa situazione non ci guadagnamo niente, perchè il decremento del prezzo del petrolio è compensato dall’ incremento di valore del dollaro.

Tutti questi ragionamenti sono assurdi, perchè sono fondati sul comportamento degli operatori, i quali agiscono sulle piazze finanziarie cercando di prevedere il futuro.

Anche i bambini sanno che prevedere il futuro è impossibile.

Soprattutto perchè gli uomini sono stolti, e non riescono a vedere il valore delle cose, ma soltanto il proprio vantaggio personale.

Per questo sulla terra il valore delle ricchezze si forma e si distrugge come una bolla di sapone, e noi ci preoccupiamo soltanto di questi cosiddetti “indici finanziari” che salgono e che scendono disegnati negli schermi dei computers.

Da sempre si racconta che quando il “saggio” indica la luna, gli idioti si concentrano a guardare il dito.

Il sole 24 ore

Improvvisa inversione di rotta per i prezzi del petrolio, che sono arrivati a scivolare anche sotto i 105 dollari al barile, attestandosi a 104,77 dollari, in perdita di 1,46 dollari rispetto all’ultima rilevazione di venerdì. Alle 19 italiane il valore del barile è invece salito a 105,45. A far calare le quotazioni sul Nymex è la forza del dollaro, che torna a salire al massimo degli ultimi 11 mesi nei confronti dell’euro. Il rapporto di cambio tra la moneta unica e il biglietto verde è sceso infatti fino a 1,4121, contro gli 1,4237 di venerdì.

«Guardate alla forza del dollaro – ha commentato Nauman Barakat, vice direttore generale senior di Macquarie Futures Usa di New York, in un’intervista resa nota dall’agenzia di stampa Dow Jones – E’ questo il fattore che sta condizionando il mercato». I movimenti nel mercato dei cambi hanno fatto così passare dietro le quinte alcuni elementi che avevano portato il greggio nelle ore precedenti oltre i 109 dollari. Tra questi, l’attesa per la decisione dell’Opec, che secondo alcuni analisti potrebbe essere orientata a tagliare la produzione causa il calo sostenuto dei prezzi del petrolio che, dopo aver testato lo scorso 11 luglio il record a 147,27 dollari, sono scesi di ben il 27%, o di 40 dollari. Lo stesso ministro del petrolio iraniano, Gholam Hossein Nozari, ha detto di ritenere che c’è troppo petrolio sul mercato, anche se altri Stati membri hanno opinioni differenti. Nessuna certezza fino alla conclusione del vertice, dunque.

Nel guardare alla forza del dollaro e ai suoi immediati effetti sul greggio James Cordier, numero uno delle società di trading Liberty Trading Group e OptionSellers.com, ha affermato che, quando sale o scende, «il biglietto verde ha effetti molto rilevanti sul mercato delle materie prime».
D’altro canto però Jim Ritterbusch, direttore generale della società di consulenza sull’energia Ritterbusch and Associates ritiene che il fattore che inciderà maggiormente sul petrolio nel «corso della settimana sarà l’uragano Ike».

grandeindio:
Related Post

Questo sito web utilizza i cookies.