Per gli amministratori di condominio la formazione deve essere flessibile e basata sul buonsenso. Parola del Sottosegretario Ferri.
Ivan Meo scrive…
Il sottosegretario Cosimo Ferri ha chiarito solo alcuni punti oscuri del decreto formazione. Per tutto il resto non rimane che inviare i quesiti all’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia
Molti nodi da sciogliere. Intervenendo ad un convegno sulla formazione degli amministratori condominiali, il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, ha colto l’occasione per fare il punto sullo stato di applicazione del decreto formazione oggetto di alcuni interrogativi fin dalla sua entrata in vigore.
I dubbi ed i nodi da sciogliere sono molto per cui il Sottosegretario ha cercato di rispondere solo ai quesiti più rilevanti rinviando, per tutto il resto, all’ufficio legislativo del Ministero.
Frazionamento dei corsi.
E’ possibile che i corsi obbligatori (iniziali e periodici) possano essere frazionati frequentandone più di uno? Il sottosegretario ha chiarito che il responsabile scientifico, in base al ruolo che assume, può anche pensare di organizzare diversamente la frequenza ai corsi, per chi non è riuscito a seguire tutte le 72 o 15 ore rispettivamente previste, previa verifica dell’acquisizione delle competenze.
Ferri precisa che l’intento del ministero è stato quello di consentire una notevole autonomia del responsabile scientifico, che è poi anche incaricato ufficialmente di svolgere gli esami finali.
Saranno le concrete esigenze a dettare eventuali modifiche organizzative dei corsi.
Altri quesiti in attesa di risposta. Ma i dubbi non finiscono. Ci sono alcuni aspetti ancora non chiariti.
Per esempio:
possibilità di sostenere esami sia scritti sia orali;
facoltà del responsabile scientifico di esercitare anche la funzione di formatore;
verifica dei requisiti dei formatori anche attraverso l’autocertificazione;
l’obbligo o meno di affrontare nei corsi di formazione periodica tutti le materie di quella iniziale.
Per tutte queste domande Ferri ha suggerito di ragionare con buonsenso, anche sulla base delle esigenze reali del mercato cercando di tutelare in primis i condòmini. Solo successivamente di rivolgere specifici quesiti interpretativi all’ufficio legislativo del ministero della Giustizia, meglio se collettivamente.
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