Allarme della Corte dei Conti :
«Troppa corruzione nella PA»
Incide sul prezzo degli appalti e danneggia l’immagine. Nel 2008 ci sono state 77 condanne per danni all’erario
Cari amici,
La politica governa il condomìnio, ed anche la Pubblica amministrazione.
L’ articolo tratto dal Corriere della sera di oggi riassume in modo illuminante i difetti che sussistono nelle organizzazioni di gestione pubbliche.
Gli Enti Condomìnio sono organizzazioni “private”, ma le dinamiche e i difetti sono gli stessi!
La situazione deve cambiare! Altrimenti l’ Economia italiana non si riprenderà!
Ma analizziamo nel merito cosa “non va” nella gestione delle Comunità Residenziali italiane (Pubbliche amministrazioni ed Enti Condomìnio):
Così come nella Pubblica Amministrazione, negli Enti Condomìnio «I controlli interni ed esterni sull’amministrazione non sono pienamente adeguati, vi è un’attuale situazione di loro scarsa efficacia, di pochezza di effetti concreti», ossia gli amministratori spesso “intortano” le assemblee con contratti già definiti in precedenza con aziende “amiche” che favoriscono in cambio di tangenti, le quali “incrementano” in modo occulto le quote condominiali a carico dei proprietari.
In questa prospettiva la posizione di amministratore di condominio “corrotto” è assimilabile a quella di Funzionario della P.A. “corrotto”.
Così come nella Pubblica Amministrazione, negli Enti Condomìnio «Dove manca la trasparenza si genera il cono d’ombra entro cui possono trovare spazio quei fatti di corruzione o di concussione che rendono poi indispensabile l’intervento del giudice penale».
I fatti che spesso portano gli amministratori di condominio “in galera” sono sotto gli occhi di tutti; il “cono d’ ombra” è rappresentato da moltissimi addetti ai lavori che approfittano dell’ ignoranza abissale esitente, per “armeggiare” sui conti di fine anno in modo da rappresentare il rendiconto in modo falso e fuorviante.
Così come nella Pubblica Amministrazione, negli Enti Condomìnio “I prezzi delle commesse e dei servizi” tendono a salire in modo esagerato e incontrollato, in relazione alla qualità del lavoro, che invece molte volte risulta inadeguato e scadente rispetto sia alle aspettative dei residenti, sia ai prezzi che comunque gravano sulle Comunità Residenziali.
Sono convinto che la cultura della “trasparenza” si costruisce per mezzo di obiettivi comuni, concreti e realizzabili.
Proprio per stabilire e raggiungere questi ogiettivi ci siamo uniti nella Community AziendaCondomìnio.
Corriere della sera
ROMA – Allarme corruzione nella pubblica amministrazione da parte della Corte dei Conti. «I controlli interni ed esterni sull’amministrazione non sono pienamente adeguati, vi è un’attuale situazione di loro scarsa efficacia, di pochezza di effetti concreti», ha sottolineato il presidente della magistratura contabile Tullio Lazzaro, per il quale «occorre potenziare e irrobustire i controlli, renderli effettivi nello svolgersi e concreti negli effetti. Nel campo dell’amministrazione, a un maggior e migliore uso dei controlli, corrisponde simmetricamente un minore ricorso al codice penale».
CONO D’OMBRA DOVE MANCA LA TRASPARENZA – «Dove manca la trasparenza si genera il cono d’ombra entro cui possono trovare spazio quei fatti di corruzione o di concussione che rendono poi indispensabile l’intervento del giudice penale» ha poi sottolineato Lazzaro, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Lazzaro ha ricordato come l’intervento del giudice penale, «a sua volta, prima ancora del definitivo accertamento dei fatti, può avere anche l’effetto, non voluto, di generare un clima di sospetto, una nebbia mefitica che sembra tutto avvolgere e genera sfiducia da parte dei cittadini onesti».
I PREZZI DEGLI APPALTI SALGONO, E L’IMMAGINI DELLA PA SCENDE – Corruzione e concussione, incidono sul prezzo degli appalti e danneggiano l’immagine della pubblica amministrazione. Il procuratore generale presso la Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, nella sua relazione ha poi ricordato che la magistratura contabile ha emesso nel 2008 102 sentenze per danno erariale derivato da attività contrattuale, 77 delle quali sfociate nella condanna dei chiamati in giudizio. «Le patologie maggiormente ricorrenti negli appalti pubblici di opere, beni e servizi – ha sottolineato – attengono innanzitutto a fatti corruttivi e concussivi che, al di là della loro riprovevolezza sotto l’aspetto penale, incidono di norma sul prezzo degli appalti medesimi aumentandone l’entità e determinando quindi un maggior onere finanziario a carico dell’erario, assolutamente ingiustificato». Inoltre, tali fatti, ha detto ancora Pasqualucci, «vengono costantemente ritenuti dalla giurisprudenza di questa Corte dei Conti pregiudizievoli dell’immagine della pubblica amministrazione lesa nei confronti della pubblica opinione dai comportamenti altamenti anti doverosi dei propri dipendenti».