Ora
ci si ritrova incompiuti,
gheriglio secco
polvere bianca
sull’armonium della vita.
Ora,
perdo la quiete
di quel tempo lasco,
di quel tempo sfrangiato,
inesistente e immoto,
che mi accarezzava
in splendida beltà.
Beltà maestosa e sorda,
beltà azzurra e lieve,
coperta di fiocchi
e marezzata di spazi
Beltà d’uovo,
di silenzi solcati,
da labbra e cuori
Mai,
mai più t’afferro,
tu che scivoli empio,
e mi abbandoni a mezz’aria,
come deserto spopolato,
come ghiareto riarso.