Vescovi contro la «tassa» degli immigrati
Monsignor Gnesotto: «Balzello verso una categoria già poco tutelata». Maroni: «Meravigliato dalle critiche»
Cari amici,
Il passaporto per me è sempre stato un oggetto “strano” e “pericoloso”.
Da giovane ero molto più insofferente di oggi ai confini nazionali, ma anche oggi quando mi capita di prendere l’ aereo non riesco a distinguere bene tra le montagne “italiane” e le montagne “straniere”.
I confini nazionali servono soprattutto a mantenere e dirigere la ricchezza verso i luoghi in cui si accumula meglio.
Le barriere si sa dove devono stare, ed anche dove si devono togliere.
La “libertà” di mercato non è totale come a noi spesso vogliono farci credere.
I cosiddetti “paesi poveri” ad esempio non sono “liberi” di esportare i prodotti agricoli nei paesi cosiddetti “ricchi”.
Ma, al contrario, i paesi cosiddetti “ricchi” cercano di essere “liberi” di esportare prodotti ad alta tecnologia nei paesi cosiddetti “poveri”.
In economia la legge più osservata della terra è la seguente: Piove sul bagnato!
A causa di questa “legge” non scritta ma molto osservata, i poveri della terra che cercano di prendersi il diritto di vivere nel nostro paese sono ben lontani dal concetto di “libertà”, che noi sbandieriamo ben protetti dai nostri confini nazionali “corazzati”.
L’ economia però funziona anche sul concetto dei “vasi comunicanti”, e pertanto il numero degli immigrati che vogliono venire a vivere nei paesi occidentali è direttamente proporzionale alla gravità delle ingiustizie economiche e sociali che spingono la maggior parte degli abitanti del nostro pianeta verso la povertà e l’ indigenza.
Oggi non possiamo più permetterci di ignorare la realtà che viviamo: Dobbiamo cambiare se vogliamo sperare di poterci salvare!
Corriere della Sera
CITTÀ DEL VATICANO – Nonostante il governo sottolinei come il pagamento per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno da parte degli stranieri sia un «contributo» e non un’imposta, i vescovi italiani non ci stanno e attaccano il provvedimento come «inaccettabile». L’occasione è la presentazione nella sede di Radio Vaticana della Giornata del Migrante, che si festeggia domenica 18 gennaio. «Una tassa che è meglio definire balzello verso una categoria già poco tutelata – attacca monsignor Gianromano Gnesotto, responsabile per gli immigrati e i profughi in Italia della Fondazione Migrantes, organismo della Cei -. Fantasie di questo genere penalizzano ulteriormente gli immigrati che, con impegno e con notevoli sforzi, cercano di integrarsi. È un passo indietro, servono politiche di integrazione con mentalità aperta e intelligenza». Gnesotto sottolinea che l’Italia «ha bisogno, ha avuto bisogno e avrà bisogno anche in futuro» di lavoratori stranieri e che «nell’attuale congiuntura economica probabilmente ci sarà bisogno di maggiore flessibilità anche per quanto riguarda la domanda di immigrati, ma non ci si può dimenticare che occupano settori di fatto lasciati scoperti dagli italiani». La Fondazione Migrantes respinge anche la proposta avanzata dalla Lega di prevedere l’obbligo di denuncia degli irregolari da parte dei medici cui si rivolgono. «Il diritto alla salute è fondamentale e va garantito a tutti senza preclusioni o invenzioni. Non si può far svolgere ai medici compiti, quale la delazione, che non vogliono né possono svolgere come se fossero gendarmi».
MARONI – Immediata la reazione di Roberto Maroni. Il ministro dell’Interno si dice «francamente meravigliato» da queste polemiche che, «però, non ci toccano minimamente perché stiamo facendo quanto hanno fatto da tempo i Paesi europei».
TASSA SULLA CITTADINANZA – Prosegue intanto in Senato l’esame del ddl sicurezza. E oltre alla tassa per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, di cui si discuterà nelle prossime ore, arriva la tassa sulla cittadinanza. A introdurla è l’articolo 4 del ddl che prevede che «le istanze o dichiarazioni di elezione, acquisto, rinuncia o concessione della cittadinanza sono soggette al pagamento di una tassa di importo pari a 200 euro». La norma era stata inserita a novembre nel corso dell’esame in commissione con l’approvazione di un emendamento della Lega. Per sapere cosa succederà invece per la tassa di soggiorno occorrerà aspettare l’articolo 39 del ddl. La questione sarà capire se verrà approvato il testo licenziato dalle commissioni (che introduce il contributo di 200 euro per il rilascio e il rinnovo, sempre su indicazione leghista) o se prevarrà l’emendamento del governo che rimanda la quantificazione del contributo a un decreto d’intesa tra il ministero dell’Interno e il ministero dell’Economia.
REATO IMMIGRAZIONE CLANDESTINA – Successivamente con l’approvazione dell’articolo 19 del ddl sicurezza è diventata di fatto reato l’immigrazione clandestina e il soggiorno illegale in Italia. La pena prevista non è il carcere ma una sanzione dai 5 ai 10 mila euro. La Lega Nord ha esultato per l’approvazione di questa norma, mentre l’opposizione l’ha definita «inutile e dannosa per il Paese».