Armonia e quieto vivere saranno presto di casa nelle palazzine italiane. Dopo settant’anni di attesa, la riforma sul condominio è realtà. Pochi giorni fa la Commissione giustizia del Senato ha dato l’ok alla normativa che regola la convivenza negli stabili.
La nuova legge, che sostituisce quella del 1942, cambia la quotidianità e si profila una trasformazione che dovrebbe ridurre i conflitti da pianerottolo. In primo luogo, perché il decreto ha inasprito le sanzioni per chi viola i regolamenti condominiali: il rischio per i trasgressori sarà quello di dover sborsare fino 200 euro a ogni infrazione. Per i recidivi sarà anche peggio, potrebbero essere multati addirittura di 800 euro.
Oltre a questo strumento, che vuole essere soprattutto un deterrente, la nuova legge ha introdotto specifiche norme che disciplinano tutte le principali ragioni del contendere, dagli animali domestici – che saranno ammessi – alle spese condominiali, dall’uso delle parti comuni al riscaldamento centralizzato (sarà più facile staccarsi dalla rete). Infine, sarà più snella e veloce la procedura per prendere decisioni grazie all’abbassamento del quorum dell’assemblea: potranno essere deliberate sulla base delle maggioranze prestabilite dalla riforma ora in base ai presenti in assemblea e non più ai millesimi di proprietà.
Fotografie e video digitali allegati alle mail per comprovare violazioni al regolamento condominiale e ai propri – a volte presunti – diritti. Cambiano i tempi, cambiano anche le liti tra vicini di casa. Un tempo a fronte del rumore molesto del piano di sopra, si ricorreva al manico della scopa per battere sul soffitto oppure al più classico richiamo da balcone a balcone.
Ora per un’auto parcheggiata male o per i panni stesi nel posto sbagliato, piovono mail, lettere e telefonate all’amministratore della palazzina, che a sua volta si trova in qualche modo costretto, per accontentare tutti, a inviare raccomandate con inviti a cambiare questo o quel comportamento. Ecco allora che per educare i condomini più indisciplinati, interviene la nuova riforma.
Un’arma a disposizione di dirimpettai e amministratori, che potranno applicarla o minacciarla come deterrente per sedare dissapori che frequentemente si traducono in mancati saluti, talora in dispetti, o altre volte in annose controversie da portare in aula anche solo per il desiderio di averla vinta.
http://www.laprovinciadivarese.it/stori … maximulte/