Si intende “organizzazione condominiale” la struttura di personale, strumenti tecnici e procedure che governa la gestione del condomìnio.
Essa è a servizio di tutti i soggetti che sono interessati alla gestione dei beni comuni:
I residenti, i condòmini, i consiglieri, i dipendenti assunti, i fornitori di beni e/o servizi, i professionisti incaricati dall’ assemblea (Ragionieri, geometri, avvocati, commercialisti, architetti, etc…etc…).
L’ organizzazione condomìniale è a servizio del legale-rappresentante amministratore.
Controlla la qualità e la trasparenza della gestione, garantisce che i servizi condominiali siano svolti rispettando gli accordi stabiliti con i fornitori, i tecnici e i professionisti di fiducia dei condòmini.
L’ organizzazione condominiale deve essere autonoma
Per essere trasparente e vantaggiosa per il condomìnio, l’ organizzazione condominiale deve essere totalmente indipendente ed autonoma.
Essa non deve essere confusa con il ruolo professionale del legale rappresentante-amministratore.
L’ amministratore ha il compito di controllare l’ efficienza dei servizi che sono svolti dall’ organizzazione condominiale, e di riferirne all’ assemblea.
L’ organizzazione condominiale ha il compito di garantire la trasparenza e la qualità della gestione condominiale.
I ruoli dell’ amministratore e dell’ organizzazione condominiale sono pertanto differenti, anche se complementari.
E’ indispensabile perchè offre servizi insostituibili
L’ organizzazione del condominio è indispensabile a causa dei servizi di gestione insostituibili che fornisce:
La rappresentanza legale, la gestione della cassa, la cura e la manutenzione dei beni comuni.
Proprio perchè i condòmini hanno un bisogno assoluto di organizzarsi, non ne possono cioè fare a meno; proprio per questo, chi governa il condominio, se agisce in mancanza di un sistema di procedure controllato, può imporre prezzi altissimi per i servizi di gestione erogati, per quanto questi possano essere scadenti.
Ossia, l’ amministratore di condominio in carica può permettersi di esigere e incassare altissime quote condominiali, mentre dall’ altro lato può permettersi di dare in cambio il minimo indispensabile in fatto di servizi, trattenendo e usando per sè la differenza tra le risorse incamerate e quelle erogate.
Così massimizza i profitti! E’ la legge della domanda e dell’ offerta in un regime monopolista!
Siccome gli amministratori di condominio sono imposti dalla legge, finora essi hanno agito con la piena libertà di poter imporre anche la propria organizzazione e il proprio sistema di procedure.
Proprio per questo motivo gli amministratori di condominio, spesso, sono inefficienti; sempre, sono potenzialmente in conflitto di interessi; occasionalmente, fuggono con i soldi della cassa comune.