Terremoto, Napolitano accusa: «C’è stato sprezzo delle regole»
Cari amici,
Ho trovato interessante questa notizia, riportata da tutti i principali quotidiani, da cui leggiamo che Napolitano accusa lo “sprezzo delle regole” e il “disprezzo del bene comune”.
Affinchè questa denuncia non resti solo retorica, è necessario approfondire questa questione.
A mio giudizio è molto difficile rispettare le regole, quanto tutto è organizzato per “andare oltre” ciò che è stabilito in osservanza del “proprio tornaconto”.
Il cittadino oggi è continuamente soggetto alle leggi di mercato, le quali sono molto più pressanti di quelle dello stato; esse dicono più o meno continuamente “fotti il tuo prossimo prima di essere fottuto”.
La società è una giungla fatta da molecole economiche che si spostano velocemente, cercando il miglior affare al minimo prezzo.
…poi ognuno ha i suoi “vicini” a cui dedica la propria attenzione per motivi affettivi, familiari, o religiosi.
Il cosiddetto “bene comune” in questo contesto, diventa un concetto vago e indistinguibile, tirato per la giacca da chi ne parla, raramente definito in modo positivo.
Se posso esprimere questa idea in modo ancora più preciso, penso che manca la “cultura comune” di riferimento, e, pertanto, non abbiamo la possibilità di valorizzare ciò che è “nostro”, ma soltanto ciò di cui “crediamo” di avere il controllo e il possesso.
In modo sottinteso, moltissima gente ha la convinzione che le leggi in Italia siano solo una pistola da usare contro i nemici!
Pochi pensano davvero che i nostri politicanti abbiano veramente voglia di fare gli interessi della gente.
Ma tutto questo qualunquismo alla fine ci danneggia, e ci impedisce di migliorare anche nelle poche istituzioni in cui potremmo davvero avere “voce in capitolo” come i condomìni.
Quanto valore che vedo sprecare ogni giorno, per mancanza di controllo e di organizzazione!
Cambiare è possibile, in proporzione a quanta verità siamo capaci di guardare senza scappare!
Saremo capaci di guardarci allo specchio?
Spero di si!
Il sole 24 ore
A rendere così tragico il bilancio, in termini di vite umane, registrato a causa del terremoto in Abruzzo, «hanno contribuito anche comportamenti come lo sprezzo della regole e il disprezzo dell’interesse generale e dell’interesse dei cittadini» che hanno aggravato «il danno e il dolore umano che si è provocato». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo sottolinea, ricevendo nella tenuta presidenziale di Castelporziano una delegazione delle Famiglie Francescane, guidate dai ministri generali, in occasione dell’ottocentesimo anniversario di fondazione dell’Ordine francescano.
Il premier Silvio Berlusconi ha intanto annunciato che saranno rinviate le elezioni amministrative che si sarebbero dovute tenere in primavera nelle zone colpite dal terremoto in Abruzzo. A chi gli domanda, poi, se aumenterà il numero dei comuni che potranno beneficiare degli aiuti dopo il sisma, in seguito alle polemiche dei giorni scorsi, il Cavaliere risponde: «Potremo anche introdurre altri comuni, ma solo dopo avere l’inventario dei danni». Secondo Berlusconi, i dati più recenti su questo inventario dicono che «il 50% delle abitazioni è agibile e che il 20% hanno danni poco rilevanti: sta andando meglio di quello che si pensava». Il premier ha poi promesso: «Entro un mese 3 case su 4 saranno agibili». Per le famiglie sfollate il governo ha «reperito 1.500 appartamenti liberi per locazioni o acquisti e stiamo trattando con i proprietari per acquisirli». Berlusconi ha anche fornito i numeri aggiornati sulla situazione degli sfollati: 20mila persone sono in albergo e 40mila nelle tende, i campi sono 120.
Berlusconi ha confermato che venerdì 24 aprile si terrà a Coppito (L’Aquila) il Consiglio dei ministri per l’emanazione del decreto a favore dell’Abruzzo, ribadendo che le «disponibilità dei fondi per tutte le opere di ricostruzione necessarie non saranno trovate attraverso l’aumento della pressione fiscale». Il presidente del Consiglio ricorda che il nostro paese, con la crisi ancora incombente, è «in una situazione difficile, ma noi riteniamo – spiega – di poter spostare fondi da un capitolo a un altro, di poter evitare sprechi, di poter magari ritardare qualche investimento previsto perché la prima preoccupazione del governo – rimarca Berlusconi – è stare vicino ai suoi cittadini che necessitano di aiuto».
Su questo tema, Berlusconi ha detto di sperare in una «nuova stagione» dei rapporti con l’opposizione. In risposta, il segretario del Pd Dario Franceschini, intervenendo all’assemblea dei candidati alle amministrative, ha confermato la disponibilità del Pd a «lavorare alla stesura del decreto» per l’emergenza terremoto in Abruzzo: «Il nostro dovere di opposizione – ha detto Franceschini – è quello di controllare e sottolineare le cose positive ma anche ciò che non va sfuggendo ad una rappresentazione televisiva per cui tutto va bene. Ieri non siamo andati in Abruzzo per fare polemica ma per contribuire a risolvere l’emergenza». Ma, ha concluso Franceschini, dal Pd viene un deciso “no” all’ipotesi delle new town per la ricostruzione, e per quanto riguarda il contributo dello Stato per le ricostruzioni da parte dei singoli cittadini, il contributo non deve fermarsi al 33% come ipotizzato dal presidente del Consiglio, ma raggiungere il 100% dei costi, sul modello di quanto già realizzato in Umbria.