Il Papa richiama la Sacra Rota
«Basta annullamenti a ogni costo»
Ratzinger: rispettare l’indissolubilità del matrimonio cristiano, i giudici non cedano a «richieste soggettive»
Cari amici,
Appena ieri parlavo del matrimonio civile e del matrimonio religioso, e mi sono stupìto di quanto questo argomento sia scottante.
Discutevamo di quanto sia strano che se una persona si sposa civilmente, poi divorzia e successivamente si sposi in Chiesa, ciò sia lecito.
Ma se una persona si sposa in Chiesa, poi divorzia, non si può più risposare in Chiesa.
Ciò, dal punto di vista del Vaticano ha una logica, lo ammetto, ma questo fatto mi lascia lo stesso un un’ impressione di ingiustizia.
D’ altra parte è anche vero che io, che sono sposato civilmente, spero un giorno di potermi sposare “anche” in Chiesa.
Pertanto, almeno per me, il vincolo matrimoniale in Chiesa assume un importanza diversa e maggiore dal contratto di matrimonio assunto in Comune.
Come la mettiamo?
Non lo so! Non sono mai stato un “bravo cristiano”, e anche oggi convivo con tante domande scomode.
Il matrimonio è uno stato di equilibrio che accompagna le persone verso la felicità o verso la disperazione.
….dipende da quanto riusciamo ad assimilarlo.