L’EURO E’ COME METTERE NELLA STESSA GABBIA LEONE E GAZZELLE
Tutte le “esperienze storiche” di adozione di CAMBI FISSI (senza adozione di mercato comune del lavoro, creazione sistema di gestione squilibri interni e trasferimenti, unione fiscale, etc), sono sempre finite nello stesso modo: il piu’ forte (e meno inflattivo) ci guadagna, il piu’ debole (e meno inflattivo) ne esce con le ossa rotta. Quando finiscono i cambi fissi, c’e’ uno shock, e poi il piu’ debole generalmente riparte.
L’euro altro non e’ che una gabbia, dove si mette un leone e delle gazzelle. Inevitabilmente il Leone (Germania) si mangia una dopo l’altra le gazzelle, partendo dalla piu’ debole a scalare. La sfida tra Leone e gazzelle, non e’ in campo aperto, dove l’esito e’ incerto, ed il Leone puo’ finire ferito o morire di fame, ma e’ in una gabbia (condizione ideale per il predatore, che non lascia scampo alle prede).
Chi pensa che mantenendo l’euro, e facendo qualche correzione (un po’ piu’ di deficit, qualche politica espansiva) si rimetta in modo il Paese, non ha sostanzialmente compreso, che l’effetto e’ lo stesso di gettare qualche “pezzo di carne” nella gabbia, cosa che ha un solo effetto: posticipare il banchetto delle gazzelle.
GLI INTELLIGENTONI
C’e’ chi da’ la colpa di questa situazione al Leone, che non dovrebbe mangiare le gazzelle. Il Leone, fa semplicemente cio’ che e’ nella sua natura fare. Demenziale chiedere al Leone di diventare vegetariano.
C’e’ chi da’ la colpa di questa situazione alla Gazzella, che dovrebbe diventare cosi’ robusta da non farsi mangiare dal Leone. Ovviamente e’ un’assurdo.
C’e’ chi insiste a dare la colpa alla Gazzella, che dovrebbe diventare talmente snella da fuggire indefinitamente dal leone. Giustissimo! Ma non in una gabbia: li’ non c’e’ scampo.
SEMPLICEMENTE VA RIMOSSA LA GABBIA
Se non modifichi il campo da gioco (la gabbia), qualsiasi cosa tu faccia, non ti impedira’ di finire in ultima analisi sbranato dal predatore. Difficilmente se si andra’ avanti con le politiche e col “sistema” degli ultimi 15 anni cambieranno i soggetti vincenti e quelli perdenti. Il buon Renzi (ed i suoi predecessori) non sta per nulla provando a “cambiare il campo da gioco”, ma semplicemente le sue politiche altro non sono che ripagare i CREDITORI (esteri) attraverso una tosatura di Imprese e Famiglie, il tutto con la stato di salute dello Stato in progressivo peggioramento.
CON LA SVALUTAZIONE COSA prevedibilmente ACCEDREBBE?
a) I crediti verso Germania sono svalutati (in valuta tedesca)
b) Le imprese esportano maggiormente, alzano i margini ed assumono
c) Le famiglie, dopo lo shock iniziale, si rimettono a consumare
d) Le entrate x lo stato aumentano come conseguenza di b) e c)
RISULTATO? La Germania ci rimette (come confermato dal 100% degli studi e simulazioni condotte per break up dell’euro, nonche’ come candidamente ammesso anche da politici tedeschi), l’Italia in tutte le sue componenti ci guadagna o mal che vada perde molto meno di quel che perderebbe continuando cosi’.
LA PROSSIMA VITTIMA
Secondo me la prossima crepa e’ quando FRENKEL colpira’ ancora piu’ duramente in Francia: hanno dati assurdi, la produzione industriale e l’export vanno malissimo, stanno prendendo il posto dei PIIGS (che l’austerity l’hanno gia’ fatta ed hanno corretto le bilancia dei pagamenti e contenuto il CLUP): credo sia il turno della Francia.
L’Italia ha letteralmente distrutto la Domanda Interna ed una generazione.
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