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Lettera alla Community luglio 2009

Cari amici,

Il 10 giugno era il mio compleanno, mi trovavo sul tram e stavo immerso nella lettura di un libro.

Quella mattina ho letto questa frase che mi ha colpito profondamente:

Una teoria è come una medicina (o un governo): spesso inutile, a volte necessaria, sempre interessata e occasionalmente letale.
Per questo dev’ essere usata con attenzione, moderazione e sotto la supervisione di un adulto.

Questa frase è utilissima, a mio giudizio, anche per descrivere la situazione generale del mercato di riferimento che riguarda la gestione degli Enti Condomìnio in Italia.

Quel giorno ho lasciato stare gli impegni di lavoro, e mi sono dedicato al miglioramento delle pagine del sito AziendaCondomìnio.it!

I risultati sono stati molto soddisfacenti!

La frase di “partenza”, alla fine, è diventata così:

Gli amministratori di condomìnio sono indispensabili per l’ organizzazione delle comunità residenziali; a volte si dimostrano inefficienti; sono sempre potenzialmente in conflitto di interessi; occasionalmente scappano con la cassa comune.

Queste evidenze manifestano il potere politico attribuito dalla legge agli amministratori.

I condòmini, pertanto, devono vigilare sulle attività di gestione condominiale con attenzione, consapevolezza, e sempre con la supervisione di controllori indipendenti.

Ho letto in passato che la capacità di descrivere un problema è una qualità necessaria per poter iniziare a risolverlo.

Non ho dubbi, infatti, che riusciremo a riformare il mercato delle amministrazioni condominiali in Italia.

Ormai, i tempi sono maturi!

Prima o poi gli amministratori dovranno iniziare a discutere tra di loro su come si deve amministrare un condominio!

Non è possibile che ciascun amministratore abbia il potere di fare la “sua” legge e di applicarla al “suo” NetWork di gestione senza che i condòmini da lui amministrati ne sappiano nulla.

I Condòmini devono avere il potere di decidere come deve essere amministrato il proprio condominio.

Gli amministratori devono concedere questo potere, creando dei sistemi di controllo efficienti sulle procedure di gestione utilizzate dai propri iscritti.

Altrimenti non ci sarà mai un confronto costruttivo!

Ad esempio: Come si fa il rendiconto?

ANACI già dal 2007 ha predisposto un modello di rendiconto il quale, pur con tutti i suoi difetti e i suoi limiti, rimane un documento concordato con altre associazioni di categoria e vincolante per le associazioni che lo hanno liberamente scelto e sottoscritto.

Noi della Community, a suo tempo, abbiamo letto e studiato il modello di rendiconto che è stato concordato anche da Anaci, lo abbiamo pubblicato ed abbiamo manifestato il nostro interesse.

Mi sorprende che questo documento sia ancora oggi quasi del tutto sconosciuto ai numerosi associati ad ANACI, i quali proseguono a lavorare in modo assolutamente autonomo e personale.

E’ possibile che di questi problemi non ne parli nessuno?

Per fortuna che esiste la Community AziendaCondomìnio!

Approfitto di questa occasione per salutare molto cordialmente voi e le vostre famiglie.

Antonio Azzaretto:
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