Buckminster Fuller scrive…
Ho settantotto anni… e scopro che alla mia età ho assorbito più di mille tonnellate d’ acqua, cibo e aria, le cui componenti chimiche sono impiegate temporaneamente, e per tempi diversi, sotto forma di capelli, pelle, carne, ossa, sangue, eccetera, e poi vengono progressivamente scartate.
Alla nascita pesavo sette libbre, e poi sono passato a settanta, poi a centosettanta, e persino a duecentosette libbre.
Poi ho perso settanta libbre e ho detto: "Chi era quelle settanta libbre? Perchè io sono ancora quì?".
Le settanta libbre che ho perduto erano dieci volte l’ intero totale del mio peso alla nascita, nel 1895.
Sono certo di non essere il peso dei pasti più recenti che ho consumato, e che in parte diventeranno i miei capelli, solo per venire poi tagliati due volte al mese.
Le settanta libbre perdute di sostanze chimiche organiche evidentemente non erano "me", e non sono "me" gli atomi che rimangono tuttora.
Commettiamo un grande errore identificando "me" e "voi" con queste sostanze chimiche transitorie, e quindi percettibili sensorialmente.
Si pesano spesso le persone alla loro morte.
Molti poveri condannati dal cancro hanno accettato di far mettere sulla bilancia i loro letti.
L’ unica differenza manifesta nel peso prima e dopo la morte è quella causata dall’ aria esalata dai polmoni o dall’ urina perduta.
Qualunque cosa sia la vita, non pesa nulla.