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La temutissima convocazione dell’ assemblea condominiale

Lo so, sta per arrivare. È già lì pronta nel pc, basta un clic su stampa unione e parte.

Me la troverò nella cassetta della posta e avrò una settimana circa per prepararmi all’idea. Si, perché bisogna arrivare pronti ad un appuntamento così, mica si può improvvisare!

Arriverà con il suo bel ordine del giorno, un allegato di 6-8 pagine con il consuntivo 2012, il preventivo 2013 e una data fissata nel rispetto delle feste comandate e del calendario di champions.

Si, è lei, avete capito: è la temutissima convocazione dell’assemblea condominiale.

Poche cose nella vita affronto così controvoglia e l’assemblea condominiale è una di queste.

Non ne ho motivo tra l’altro, perché quella a cui partecipo è un’assemblea pacifica. Forse questa controvoglia l’ho ereditata da mio padre. Lui, potendo, delegava Gino o Cesare e quando proprio non si poteva mancare teneva il muso nei giorni precedenti in un mix di preoccupazione e rassegnazione neppure fosse in attesa del preventivo del dentista o di una antipatica colonscopia. Tornava a casa provato dalla strenue resistenza opposta alla fronda dei piani bassi che volevano abbattere il salice piangente. “Fa ombra” dicevano. “Certo che fa ombra, è un albero” rispondevano gli altri. Avanti così per ore … E come spesso accade in queste situazioni prevale il mantenimento dello status quo. Quel salice morì da sé dopo qualche anno (o forse, secondo la falange complottista dei piani alti, avvelenato giorno per giorno da qualche perito chimico del piano terra).

Tra qualche sera invece toccherà al nostro condominio. In genere l’odg è sempre lo stesso Al primo punto l’approvazione del consuntivo. Poi il preventivo … mannaggia che dolori! Ogni anno un aumento di quasi il 10%: giardiniere, acqua, luce, ascensore … aumenta tutto nonostante il mio impegno a consumare meno acqua e fare le scale a piedi almeno per scendere.

Al punto 2 la riconferma e relativa nomina dell’amministratore. Un po’ imbarazzante a dire il vero la presenza dell’interessato durante la discussione.

C’è da sperare poi che il “varie ed eventuali” sia messo lì di default perché negli ultimi anni, tra le pieghe dell’indeterminatezza di quel punto in discussione, si sono smaterializzati dal mio portafogli 500 euro di verniciatura delle parti comuni e oltre 5000 euro per la messa a norma di canne fumarie e caldaia. Incrociamo le dita e speriamo che i balconi smettano magicamente di scrostarsi.

Poi a leggere il bel servizio di Volonterio sul Cittadino di sabato mi è corso un brivido alla schiena: la percentuale di insoluti delle spese condominiali nella nostra Provincia si attesta tra il 10-15%. Anche da noi è successo che qualcuno saltasse un rateo delle spese condominiali. Allora si è sforato nel personale ma tutto è rientrato dopo le rassicuranti parole dell’amministratore. Anche la fotografia del 3° Rapporto Censis-Anaci peraltro non rallegra gli animi: tra il campione di amministratori intervistati oltre il 66% afferma che gli episodi di litigiosità condominiale sono molto/abbastanza frequenti e il motivo di litigiosità più frequente è legato all’utilizzo delle parti comuni seguito dai rumori molesti.

Alla fine però “nell’80% dei casi di litigiosità la soluzione si trova bonariamente nell’ambito dell’assemblea condominiale”.

Comunque sia, anche potendo, non cambierei il mio tre locali in condominio con una villetta monofamiliare.

Al limite un rustico in qualche isoletta sperduta della Grecia. Magari in futuro, non ora, ho l’assemblea condominiale che mi attende.
http://www.ilcittadinomb.it/blog/Blog/24/entries/3123/

grandeindio:
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