Cari amici
E’ difficile uscire dai ruoli sociali che ci hanno imposto, soprattutto quando non abbiamo punti di riferimento che ci guidino al cambiamento.
Oggi, per fortuna, ci sono realtà nuove che stanno mutando il panorama economico; sono realtà innovative come la nostra, le quali non accettano le logiche speculative e di corruzione che caratterizzano la nostra società capitalista.
Ultimamente sto leggendo un libro che tratta di business sociale, e dei modi in cui con questo sistema si possa creare un capitalismo più umano.
L’ impresa con finalità sociali che si ispira alla teoria del business sociale, è caratterizzata dai sette principi che di seguito vi elenco:
- 1) L’ obiettivo dell’ azienda è il superamento della povertà o la risoluzione di uno o più problemi sociali importanti come istruzione, sanità, accesso alle tecnologie, ambiente; pertanto l’ obiettivo NON è la massimizzazione del profitto.
- 2) L’ azienda deve raggiungere e mantenere l’ autosufficienza economica e finanziaria.
- 3) Gli investitori hanno diritto alla sola restituzione del capitale inizialmente investito senza alcun dividendo.
- 4) Quando una quota di capitale viene restituita. i profitti relativi restano di proprietà dell’ azienda, che li impiega nell’ espansione e nel miglioramento della propria attività.
- 5) L’ azienda si impegna ad adottare una linea di condotta sostenibile dal punto di vista ambientale.
- 6) I dipendenti dell’ azienda percepiranno salari allineati alla media di mercato, e godranno di condizioni di lavoro superiori alla media.
- 7) E’ importante che tutto questo venga fatto con gioia.
Vi consiglio di leggere questo libro che si intitola SI PUO’ FARE ( Autore Muhammad Yunus; Editore Feltrinelli), perchè cambia le nostre prospettive abituali che ci affogano in una realtà economica ormai stagnante.
Se guardo la realtà delle comunità residenziali di cui sono amministratore, molte volte trovo sconfortante la distanza che sussiste tra le mie idee e la realtà che mi ritrovo ad affrontare.
Ogni condomìnio sembra circondato da mura invalicabili, ed è molto difficile aprire la realtà a nuove prospettive di confronto, di qualità, di controllo interno della gestione.
Gli amministratori in genere hanno timore di affrontare questi argomenti perchè temono di non essere all’ altezza, e soprattutto perchè hanno paura di perdere il controllo della comunicazione interna.
I condòmini, invece, non sono abituati a condividere il valore che hanno in comune; pertanto lasciano questo grande valore economico incustodito nelle mani di chi lo gestisce.
E’ una situazione opprimente che lascia gli amministratori in balìa di tentazioni continue da parte di un mercato affamato, che desidera ardentemente di condividere il valore economico residenziale lasciato incustodito dai legittimi proprietari.
La nostra Community sta cercando dei rimedi per affrontare questa situazione così difficile; riusciremo nei nostri obiettivi nella misura in cui diventeremo un punto di riferimento per la gestione economica delle comunità residenziali che abitano in condominio.
Per questo spero che farete quanto possibile per diffondere la scuola “AziendaCondomìnio” tra le Comunità Residenziali, tra gli Amministratori, e tra i gestori di attività in outsourcing.
Approfitto di questa occasione per inviare i miei migliori saluti a voi e alle vostre famiglie.
Rag. Antonio Azzaretto
Commercialista, Revisore contabile
Amministratore di stabili
Consulente di gestione residenziale