“La giustizia del mondo, anche i Ginn indurrebbe
a versar pianto sopra la parola oltraggiata;
se potessero i morti presentarsi in giudizio
la giustizia del mondo li farebbe ben ridere.
Sì, la morte e il carcere son le pene già pronte
per chi sfida ed offende solo un poco la legge;
mentre onori e ricchezze, e prestigio, e rispetto,
sono il premio concesso ai malvagi e ai ribaldi.
Chi si appropria di un fiore è punito e umiliato,
chi saccheggia un paese è un valente soldato;
chi sopprime la carne non sarà risparmiato,
chi sopprime lo spirito passerà inosservato”.
“Non ci son tribunali nelle selve,
non ci sono giudizi nè castighi!
Quando il selcio frondoso il suolo ombreggia
non si sente il cipresso che protesta:
“Questo è contro la legge”.
Ciò che appare trascende ciò che è scritto:
la giustizia dell’ uomo come neve
si fonde al sole, appena mai lo vede.
Perciò porgimi il flauto e forte canta!
Il canto è l’ alto giudice del cuore,
e la voce del flauto durerà
poi che del male sarà spenta l’ eco”.