John Maynard Keynes è stato un grande economista.
Ho letto un paragrafo interessante attribuito a questo grande pensatore, che è molto attuale in questi nostri tempi caratterizzati dal pensiero debole e superficiale.
"In realtà noi abbiamo, di regola, solo la più vaga idea di ogni conseguenza dei nostri atti che non sia delle più immediate.
Il fatto che la nostra conoscenza del futuro sia fluttuante, vaga e incerta rende "la ricchezza" un argomento di studio particolarmente inadatto per i metodi della teoria classica.
Tale teoria potrebbe funzionare molto bene in un mondo in cui i beni economici fossero necessariamente consumati entro un breve intervallo di tempo dalla loro produzione.
Con il termine "conoscenza incerta", vorrei spiegare, non intendo semplicemente distinguere ciò che è conosciuto con certezza da ciò che è solamente probabile.
Il gioco della roulette non è soggetto, in questo senso, a incertezza, nè lo è la prospettiva che un titolo del debito della "Vittoria" venga estratto per il rimborso; ancora, la speranza di vita è solo leggermente incerta, e anche il tempo atmosferico è solo moderatamente incerto.
Il significato in cui io uso questo termine è quello per cui si può dire che sono incerti la prospettiva di una guerra in Europa (o in Iran n.d.r.), o il prezzo del rame (o del dollaro, o dell’ acqua…n.d.r.), e il tasso di interesse (euroribor….n.d.r.) da quì a vent’ anni, o l’ obsolescenza di una nuova invenzione, o la posizione dei proprietari di ricchezza privata (Capitalisti…n.d.r.) nel sistema sociale del 1970 (2025..n.d.r.).
Su queste cose non c’ è alcuna base scientifica su cui poter fondare un qualsivoglia calcolo probabilistico.
Noi, semplicemente, non sappiamo".