L’inflazione accelera al 3,6% in maggio (è record negativo dall’estate 1996)
In aumento soprattutto le spese legate all’abitazione e alle bollette (+6,8%). In rialzo del 6,2% anche i trasporti e del 5,7% alimentari e bevande, Volano i carburanti. Corrono anche pane (+12,9%), pasta (+20,4%) e latte (+11,1%)
Cari amici,
Come già scrivo da tempo, sono costretto a ripetermi scrivendo che ci aspettano tempi duri.
L’ incremento del prezzo del petrolio di questo mese (stiamo parlando di 12$ di aumento negli ultimi 20 giorni), farà sentire i suoi effetti nei prossimi mesi, in quanto si ribalterà sui prezzi dei beni che sono trasportati (cioè su quasi tutti i beni).
La folla dei piccoli commercianti e degli artigiani saranno in testa a coloro che ritoccheranno il listino prezzi, e tutti noi ne pagheremo le conseguenze.
I percettori di reddito fisso (operai, impiegati e pensionati), invece, subiranno una ulteriore riduzione del loro potere di acquisto.
Questa è la situazione signori! Credo che sia meglio considerarla in tutta la sua bruttezza, al fine di porvi rimedio.
Consiglio a chi può di formare dei gruppi di acquisto per gli alimenti e i prodotti di consumo, al fine di aumentare la forza contrattuale e calmierare i prezzi.
Consiglio di unirvi, di parlarvi, di creare controllo e coordinamento, perchè soltanto per questa via avrete la possibilità di evitare le fregature da parte dei supermercati, degli artigiani e degli amministratori.
Noi della Community AziendaCondomìnio ci siamo costituiti proprio per aiutare le Comunità Residenziali a comunicare in modo rapido, efficiente e coordinato, e vi offriamo la nostra amicizia e il nostro appoggio.
Crediamo che da soli sarà estremamente difficile trovare dei rimedi alla crisi economica che sta montando nei sistemi economici di Europa e Stati Uniti.
Insieme sarà dura lo stesso, ma possiamo farcela!
Il sole 24 ore
La stima provvisoria dell’Istat: è pari a +0,5% la variazione mensile dei prezzi al consumo e al 3,6% quella tendenziale in maggio (la più alta dall’agosto 1996), che consolida la forte risalita dai livelli minimi (1,5-1,7%) dei trimestri centrali del 2007. I rincari di alimentari, carburanti, trasporti, abitazione, servizi per il turismo si accompagnano a una relativa stabilità delle rimanenti voci, in un contesto di diffusa debolezza della domanda, mentre l’indice armonizzato (3,7% annuo) dell’Italia si conferma sopra la media dei quindici paesi di Eurolandia (3,6%). L’effetto di trascinamento trasmesso all’anno in corso è, inoltre, pari al 3%, il valore che si otterrebbe a prezzi invariati sul livello di maggio 2008 (si tratta di un dato acquisito storicamente molto elevato).
Continua l’effetto petrolio sull’inflazione, legato anche al ritardo (e alla gradualità) con cui le variazioni dei prezzi all’origine si trasferiscono sui beni finali. Le fluttuazioni dei carburanti, i rincari delle tariffe energetiche (elettricità e gas) e di altri significativi capitoli di spesa (alimentari e tabacchi, alberghi e ristoranti, beni e servizi per la casa) hanno condizionato l’evoluzione dei prezzi nel corso della prima parte del 2008, con la conseguente impennata ben oltre il 3% nella dinamica annua dell’inflazione, già ripiegata verso l’1,5% nel corrispondente periodo del 2007. Negli anni precedenti l’evoluzione dei prezzi al consumo non si era presentata granché tranquilla, quando una serie di voci del paniere sono state in tensione, in un periodo per consuetudine caratterizzato dai ritocchi dei prezzi amministrati o regolamentati e di numerosi listini aziendali. Il rafforzamento dell’euro e la conseguente moderazione dei prezzi dei beni importati hanno richiesto, poi, qualche tempo per trasferirsi nelle fasi distributive a valle.
La crescita annua, a sua volta, risente dell’effetto statistico del confronto con periodi di altalenanti tensioni per i prezzi, com’è accaduto negli ultimi anni. Diventa probabile pertanto, nell’orizzonte del 2008, il risultato di un temporaneo assestamento dell’inflazione intorno al 3,5% tendenziale annuo, nonostante la modesta dinamica dei consumi (e del reddito reale) delle famiglie. La marcia di avvicinamento al 2% ha avuto tempi non brevi, ma l’alta volatilità delle quotazioni petrolifere rende probabili nei prossimi mesi ulteriori oscillazioni del dato tendenziale, a seguito dei prevedibili ritocchi per alcuni prezzi e tariffe (elettricità e gas, per esempio, vengono aggiornati a cadenza trimestrale e incorporano solo gradualmente le fluttuazioni del petrolio nei periodi precedenti).
L’indice dei prezzi al consumo – secondo la stima provvisoria dell’Istat – ha messo in evidenza in maggio una variazione mensile pari a +0,5% e a +3,6% rispetto a un anno prima, a fronte di una variazione di +0,2% e +3,3% in aprile. Con i risultati dei primi cinque mesi del 2008 si consolida, dunque, la nuova inversione di rotta nella lenta marcia di rientro della spinta inflattiva, dopo la favorevole evoluzione che aveva caratterizzato la seconda parte del 2006 e l’inizio del 2007. Negli anni precedenti essi avevano, infatti, continuato a risentire negativamente dell’effetto euro, dei rincari tariffari (trasporti e servizi pubblici locali), di una serie di aumenti nel settore terziario (assicurazioni, banche, sanità, alberghi e pubblici esercizi) e di altre componenti regolamentate (canoni, lotterie).
Le prospettive dell’inflazione per i prossimi mesi mostrano un quadro sempre incerto e preoccupante, perché occorre fare i conti con l’incognita del petrolio. Nell’immediato futuro essa è prevista assestarsi sugli attuali ritmi intorno al 3,5%, con un possibile riaccendersi di tensioni sui listini delle imprese. La crescita dei prezzi è stata, in particolare, sotto il 2% nella media del 2007 (pari al l’1,8%), così come nel 2005 (1,9%) e a fronte del 2,1% nel 2006, mentre nel quinquennio 2000-2004 l’inflazione ha sempre superato il 2% medio annuo. I dati definitivi e completi dei prezzi al consumo di maggio (intera collettività, armonizzato, famiglie di operai e impiegati) saranno resi noti dall’Istat il prossimo 13 giugno.