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Il mercato di riferimento

Vi lascio una riflessione, come risposta a questa domanda:

Perchè il condomìnio ha bisogno di un controllo interno della gestione condominiale?

Perchè, in mancanza di un efficace controllo interno della gestione, i fornitori saranno (ed effettivamente sono) invogliati a pagare tangenti all’ amministratore per ottenere i contratti da parte del condomìnio.

Anche l’ amministratore sarà (ed effettivamente è) invogliato ad accettare pagamenti illegittimi dai fornitori, poichè, siccome i condòmini non hanno alcun controllo diretto sulla loro attività, pertanto, egli (l’ amministratore) sarà (ed effettivamente è) libero di controllare o di non controllare i lavori svolti, e i fornitori stessi non avranno (ed effettivamente non hanno) interesse a fare il loro lavoro a regola d’ arte; essi avranno (ed effettivamente hanno) l’ obiettivo principale di consolidare il loro rapporto commerciale con l’ amministratore di condomìnio, non con i condòmini, effettivi clienti e pagatori.

Il vantaggio per i fornitori di pagare all’ amministratore somme percentuali calcolate sugli incassi dovuti dai condòmini, aumenta proporzionalmente al numero degli enti condomìnio di cui l’ amministratore è:

Sia il rappresentante legale (ossia ha il potere di firmare i contratti a nome e per conto dell’ Ente Condomìnio pagatore);
Sia il gestore tecnico (ossia ha il potere di decidere in autonomia e senza controlli le forniture e i servizi da affidare ai fornitori);
Sia il gestore amministrativo e finanziario (ossia ha il potere di decidere se pagare, quando pagare e come pagare i fornitori). Questo enorme potere aziendale causa una proporzionale enorme tentazione di accettare soldi dai fornitori, i quali (fornitori), dal loro punto di vista, hanno tutto l’ interesse a pagare tangenti agli amministratori, per ottenere servizi e trattamenti di favore, o perlomeno per essere trattati con una onesta e dovuta reciprocità commerciale.

A fronte di questa impostazione del mercato, in assenza di un controllo dell’ attività esterno, come può essere la certificazione di qualità AziendaCondomìnio, gli amministratori non hanno alcuna possibilità di dimostrare “obiettivamente” la propria onestà e trasparenza.

Per di più, gli amministratori “onesti” (Che, pertanto, non hanno entrate diverse dai loro compensi), sono costretti ad avere prezzi esageratamente alti in confronto ai prezzi che possono praticare gli amministratori “disonesti” (poichè questi possono contare anche su cospicue entrate aggiuntive “incassate” illegittimamente dai fornitori del condomìnio).

 

Antonio Azzaretto:
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