Un saggio musulmano – un sufi – soleva starsene seduto in meditazione, immobile, imperturbabile e attento:
non parlava, non si faceva distrarre dalla gente intorno, quasi non respirava.
Un giorno, durante una pausa, un altro sufi gli domandò:
"Da dove hai imparato a meditare i questo modo?"
"Da un gatto.".
"Cosa intendi dire?".
"Da un gatto che se ne stava acquattato davanti alla tana di un topo.".