G8, Obama: “L’Aquila nel cuore”
Il presidente Usa oggi dal Papa
Sui vertici internazionali: “Va trovata nuova formula con altri Paesi”
Cari amici,
Il G8 è finito, e tutto sommato ha prodotto risultati positivi.
Berlusconi, per fortuna, non ha combinato nulla di irreparabile, e i partners internazionali si sono astenuti dal “mettere il coltello sulle piaghe” del nostro presidente.
Pertanto tutto si è svolto per il meglio.
Permane comunque la sensazione che la formula del G8 sia ormai una soluzione obsoleta, e questa condizione di provvisorietà è riconosciuta un po’ da tutti i “grandi” del mondo.
La crisi economica e finanziaria sta rivoltando gli equilibri di potere; le nuove forze politche in campo stanno iniziando a pretendere visibilità, ma ancora questo processo non è chiaro.
Il punto della questione è che la crisi economica ha appena cominciato a intaccare il potere di acquisto delle classi sociali dei paesi americani ed europei.
Inoltre, tutti sono tutt’ ora preoccupati della solidità dei nostri sistemi finanziari, i quali sono ancora sotto pressione.
Non per nulla l’ andamento delle borse mondiali è ancora molto incerto, il prezzo del petrolio rimane instabile, e appare una deflazione “latente” dovuta alla rincorsa della domanda da parte di produttori di beni e servizi sempre più preoccupati e nervosi per la mancanza congiunta sia di utili, sia di liquidità.
Attendiamo pertanto gli sviluppi di questa vicenda che ci riguarda molto da vicino, anche se ancora non ne siamo consapevoli.
La Repubblica
L’AQUILA – E’ un Barack Obama soddisfatto e con “L’Aquila nel cuore” quello che al termine del G8 si è presentato in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. Il Presidente degli Stati Uniti ha definito il vertice “molto produttivo”, in attesa di recarsi alla Santa Sede da Papa Benedetto XVI, dove la moglie Michelle lo ha preceduto.
Ripresa economia. Obama ha affermato che ancora non c’è una piena ripresa dell’economia a livello globale ed è quindi “prematuro iniziare a ridurre le misure di stimolo all’economia. I mercati stanno migliorando – ha detto il presidente Usa – e sembra che abbiamo evitato un collasso globale ma ancora troppe persone stanno soffrendo a causa della crisi”.
Preoccupazione per Iran. Poi si è soffermato sull’Iran e sugli avvenimenti dei giorni scorsi con la repressione dei sostenitori di Moussavi. I leader dei Paesi del G8 hanno espresso “preoccupazione” per quelli che il Obama, ha definito “tremendi” eventi che hanno accompagnato le elezioni presidenziali in Iran. Obama ha anche ricordato come il vertice abbia affrontato la questione del rischio proliferazione posto dal programma nucleare iraniano con “una dichiarazione forte” in cui si sollecita Teheran ad assumersi le sue responsabilità senza più rimandare.
G8 ormai vecchio. Infine una riflessione sulla formula del G8, da molti ritenuta al capolinea. “Il G8 – ha affermato Obama di fronte ai giornalisti – è un’istituzione che ha 30 anni e va sicuramente riformata”. Tuttavia “ci sarà bisogno di un periodo di transizione per riuscire a trovare il formato giusto. Non c’è dubbio che è necessario rivedere le istituzioni internazionali per far fronte ai grandi cambiamenti che ci sono stati in questi anni”. Obama ha sottolineato come in realtà Paesi come la Cina, India, Brasile “devono ora sicuramente essere inclusi nelle discussioni”. Così come anche l’Africa e l’America Latina non possono essere più tirate fuori. “E’ necessario quindi un periodo di transizione. Nei prossimi anni vedremo un’ulteriore di evoluzione. Bisogna alla fine essere sicuri che la scelta che faremo funzioni”.