Immaginiamo di vivere in un mondo in cui vi sono dei bigliettini distribuiti a caso.
Su ciascuno di questi foglietti è indicato un diritto: Il diritto di visitare la propria madre malata, il diritto di attraversare una particolare strada, il diritto di vivere in un particolare luogo, il diritto di mangiare una bistecca, il diritto di farsi curare per una certa malattia, e così via.
Non è obbligatorio fare ciò che scritto sui bigliettini; la loro funzione è semplicemente di limitare la libertà di ognuno.
Se si cerca di fare qualcosa per la quale non si possiede il bigliettino, la legge interviene.
I biglietti definiscono la misura in cui si è liberi (o meno) di fare qualcosa; sono una contabilità completa delle libertà individuali.
Quanti più biglietti si hanno, tanto maggiore è la libertà di cui si gode.
E quì viene la sorpresa!
Il denaro funziona esattamente come questi bigliettini.
Dopo tutto, cosa offre il denaro nella società di mercato se non la capacità di acquistare libertà, di permettersi cure mediche, un’ alimentazione adeguata, un’ abitazione, la sicurezza di non dover lavorare dopo la pensione, un’ assicurazione contro gli incidenti e la disoccupazione?
Chi è senza denaro è privo della libertà, come se non possedesse neppure un bigliettino.
Senza denaro, in una società di mercato, si gode unicamente della libertà di non far nulla, di possedere pochissimo e di morire giovani.
In altre parole, in un regime capitalista, il denaro è il diritto ad avere diritti.