Il condominio-famiglia festeggia Renzo e Fosca
Cerimonia collettiva per i 60 anni di matrimonio dei coniugi Zaghi Il loro segreto? «Pazienza, volersi tanto bene e sapere sopportare»
Gianfranco Riolfi scrive…
Renzo Zaghi e Fosca Marconcini fanno 60 anni di matrimonio e la loro festa è quella della grande famiglia che vive e convive nel loro condominio. Già, perché in quel microcosmo familiare di via Federico della Scala, a San Floriano, il rapporto tra condòmini è anomalo rispetto all’immaginario collettivo. Alle riunioni condominiali qui non si litiga, al massimo si discute, e intanto si imbandisce la tavola, gli uomini stappano le bottiglie di vino (più che i millesimi si bada ai millesimati) e le donne tagliano le torte fatte in casa.
Gioie e dolori, buona e cattiva sorte sono patrimonio comune e il convivere solidale e civile è per tutti un valore da difendere. Tredici appartamenti ma una sola grande famiglia, ogni porta è aperta a tutti gli altri, e il giardino di ognuno è luogo di festa e punto di convivialità della comunità.
«Il problema di uno è il problema di tutti», assicurano i condòmini, «e quando si passa davanti alla porta di chi è in difficoltà si dà sempre un’occhiata in casa per vedere di cosa c’è bisogno». Renzo e Fosca, 60 anni insieme come se non fossero mai passati, sono al centro di questo universo. «Per noi sono come genitori e per i nostri figli, sono nonni, zii e compagni di gioco».
Il loro appartamento è il nido sicuro e confortevole dove ogni mamma può lasciare il pargolo prima di uscire per la spesa.
I due coniugi si sono sposati il 24 aprile 1954, lei sarta da «Moda Italiana» di via Mazzini, lui rappresentante di commercio. Più di mezzo secolo dopo, il loro rapporto d’amore e complicità pare essersi cristallizzato ad allora, lei è sempre dolce e accomodante, lui simpatico e vulcanico. «Sessant’anni di matrimonio, otto di fidanzamento e siamo ancora qui», precisa Renzo. «Nonostante il tempo che passa ci vogliamo bene sempre di più. Oggi ci cerchiamo ancora come il primo giorno e condividiamo con piacere tutto quello che la vita ci offre».
Ci sarà comunque un segreto per arrivare così lontano? La ricetta ce la dà Fosca: «Ci vuole pazienza, volersi tanto bene e ogni tanto sapere sopportare». Renzo aggiunge: «Abbiamo entrambi lo stesso carattere e non vogliamo essere arrabbiati l’una con l’altro, nemmeno per cinque minuti. Se capita, dopo un po’ ci guardiamo in faccia e passa tutto».
Zaghi è nato a Verona nel quartiere di Santa Lucia 87 anni fa. Nel corso della sua vita ha fatto di tutto: dalla guerra, a scavare buche per i tedeschi, al lavoro nei campi come tecnico agrario, dal rappresentante di tessuti, al commerciale per la Henkel. Ma è conosciuto soprattutto per essere stato per decenni direttore sportivo della società ciclistica «Bruno Gaiga».
Oggi è ancora nell’ambiente come presidente della «Avesani». Insomma Renzo Zaghi rimane una leggenda nel mondo del ciclismo veronese. Una leggenda che ha gareggiato fino agli 80 anni compiuti, vincendo un campionato italiano gentleman.
Fosca ha 84 anni e qualche problema di salute: Renzo è la sua migliore medicina. «Se oggi Fosca è ancora qui con noi, mantiene intatta la sua autonomia e vive serenamente, il 90 per cento del merito è di suo marito», assicura Paolo, uno dei condòmini, mentre stappa una bottiglia di vino Rosè. La festa per l’anniversario di matrimonio è cominciata da tempo e continuerà ancora per molto.
L’alchimia si rinnova e la grande terrazza degli Zaghi è piena ancora una volta di vicini. «Il capo qui è Renzo», assicurano, lui abbozza, sorride e aggiunge: «Questa è una bella famiglia, e io sono felice di vivere in mezzo a questa gente. Tanto è vero che sono stati tutti invitati alle nostre nuove nozze». Le nozze numero 60. Viva gli sposi.
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