Aumentano le abitazioni che producono energia, attraverso i pannelli fotovoltaici. Ma a gestire la rete elettrica sono sempre gli stessi colossi nazionali. E se invece fossero condomini e case ad organizzarsi per mettere in comune i watt, in autonomia rispetto alla rete elettrica tradizionale?
È il progetto «Smart Micro Grids – Microreti residenziali intelligenti», al quale aderiscono i Comuni di Parma e di Piacenza. Per ora è tutto ancora sulla carta, perché inizi la sperimentazione sono necessari i finanziamenti del ministero dell’istruzione e della ricerca, che ha predisposto un bando per le «smart cities», le città intelligenti. I promotori del progetto sono realtà industriali operanti nel settore della tecnologica, assieme ad enti di ricerca, come l’università di Padova, il Cnr e il dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’università di Parma. L’adesione da parte dei Comuni è a costo zero. Le amministrazioni pubbliche metteranno a disposizione le infrastrutture per la fase di sperimentazione, senza avere impegni di spesa.
Ieri mattina l’iniziativa è stata presentata in municipio, dall’assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi: «Per noi la riqualificazione energetica è fondamentale, è l’Europa che ce lo chiede, è una grande scommessa per il futuro. – ha detto – Il bando si chiude il 9 novembre. Il Miur dirà poi se l’idea progettuale è degna di essere portata avanti».
Il progetto è coordinato da Warrant Group srl, società di consulenza. Le aziende pronte a lavorarci sono Selta Spa, capofila, specializzata in reti elettriche, Rse, azienda di ricerca nel settore energetico, Fluidmesh, che si occupa di sistemi wireless, gruppo industriale Socomec, specializzato nel controllo di energia e Sicon srl. L’impegno di spesa è di 17 milioni di euro. Il Miur mette sul tavolo complessivamente 655 milioni di euro per le idee più innovative (170 milioni di euro di contributo di spesa e 485 di credito agevolato). I Comuni di Parma e Piacenza beneficeranno in futuro della possibilità di dotarsi delle tecnologie sperimentate con poca spesa.
«I nuovi quartieri che crescono possono ospitare questa sperimentazione. – afferma Alinovi – Un insieme di condomini, attrezzandosi, potrebbero diventare autonomi dal punto di vista energetico».
«Nella rete elettrica tradizionale c’è un flusso di energia unidirezionale. Mentre con le fonti rinnovabili si può creare un flusso diverso – spiega Francesco Cesena, direttore tecnico della società Selta, che ha sede a Piacenza – Noi vorremmo che il cittadino diventasse attore, che condizionasse la produzione e distribuzione di energia. Bisogna creare isole di produttori, se c’è un guasto l’energia non si interrompe, ma un altro condominio supplisce. Stiamo pensando a oggetti intelligenti per regolare i flussi di energia, da installare nelle abitazioni, che forniscono informazioni su quanto si sta consumando, che comunicano fra di loro, per ottimizzare il consumo e l’utilizzo dell’energia».
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