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Gli uomini più normali degli altri

«Posti riservati ai milanesi»
La provocazione della Lega

La candidata-tassista Piccinni: vagoni per sole donne
e per soli extracomunitari. Salvini: «Però, in futuro…»

Cari amici,

Questo articolo tratto dalla WebPage del Corriere della Sera mi sembra interessante, ed esprime un modo di pensare che sta diventando comune, il quale più o meno si riassume cosi:

Siccome la città è piena di farabutti, poveri e ladri, allora è necessario chiudersi e proteggersi, in modo che così “stiamo tranquilli”!

In questo caso, l’ ipotesi che si desidera realizzare propone dei vagoni Metro “riservati” per i cittadini “per bene”.

La nostra società divide la gente tra ricchi e poveri, tra istruiti e ignoranti, tra “noi” e gli “altri”, tra neri e bianchi, tra fortunati e sfortunati.

La nostra esperienza, invece, ci porta a vedere che tutti limitiamo il nostro interesse a ciò che “amiamo”, e che l’ amore non conosce barriere sociali, non può essere rinchiuso da barriere, non è neppure condizionabile dalla legge.

Tutti noi siamo abituati a desiderare il meglio possibile per i nostri “vicini di vita”, e ad escludere “tutti gli altri”.

Pertanto la società ci spinge ad “escludere”, mentre la nostra esperienza ci convince che è meglio “includere”, ossia che è conveniente condividere la nostra vita e le nostre risorse economiche, perchè così aumenta la nostra sicurezza e la nostra capacità di provvedere a noi stessi.

Quando accadono calamità, come ad esempio il terremoto in Abruzzo, questa contraddizione tra ciò che propone la nostra società e ciò che invece viviamo tutti i giorni appare in tutta la sua stridente evidenza.

La società, che un’ attimo prima ci convinceva che era meglio erigere muri e dividere il mondo tra buoni e cattivi, un attimo dopo si appella ai nostri sentimenti di solidarietà, e ci chiede di “contribuire” gratuitamente per aiutare “sconosciute” persone in difficoltà.

E molti effettivamente contribuiscono, anche quelle che normalmente non penserebbero mai di dare dei soldi senza il dovuto “contraccambio”.

Mi chiedo quanto cambierebbe in meglio la nostra società se tutti noi avessimo l’ abitudine di contribuire in modo costante e controllato per finanziare gruppi e associazioni, le quali tutti i giorni sostengono la nostra società e la tengono insieme, nonostante la nostra economia sia organizzata in modo barbaro, costringendoci tutti a cercare il massimo possibile al minimo costo.

Non è vero che siamo tutti soli!

E’ invece vero il contrario: Siamo tutti insieme e non abbiamo altra scelta che convivere nell’ unico mondo che abbiamo.

Per questo è meglio “includere” tutti!

 

Corrriere della sera

MILANO – Alcune carrozze della metropolitana riservate alle donne. Altre agli extracomunitari. «È una provocazione», commenta lo stesso Matteo Salvini, vice segretario della Lega, mentre presenta i suoi candidati alle provinciali davanti a Palazzo Marino. L’idea l’ha lanciata appunto una candidata, la scrittrice-taxista Raffaella Piccinni del sindacato autonomo Sitp. Poi però Salvini soggiunge: «L’idea di riservare posti ai milanesi, da qui a qualche anno, potrebbe diventare una realtà. La mia è l’amara considerazione da parte di un utente dei mezzi pubblici. Non c’è ancora una delibera o una proposta di legge, se qualcuno vorrà proporla lo aiuteremo a farlo». Salvini spiega poi i motivi della sua presa di posizione: «Uso i mezzi a Milano da vent’anni e vista l’arroganza, la maleducazione e la violenza che regnano, così come una volta c’erano i posti riservati ai reduci, agli invalidi e alle donne incinte, avanti di questo passo fra dieci anni se non si interviene ci saranno posti o vagoni riservati ai milanesi e alle persone perbene. Se non si mette un limite all’immigrazione arriveremo a questo».

REAZIONI – Indignate le reazioni raccolte a caldo tra gli esponenti della politica milanese. Pierfrancesco Majorino, Pd: «Roba da Ku Klux Klan». Giulio Gallera, Pdl: «Non commento proposte razziste». Aldo Brandirali, Pdl «Una roba da stella sul petto». «Non so quando Brandirali ha preso la metropolitana l’ultima volta, io ieri – ribatte Salvini -. A me interessa solo che tutti possano girare tranquilli per Milano indipendentemente dal colore della pelle. Se fossi il presidente di Atm la prima carrozza la riserverei alle signore, lo farei domani mattina».

CARFAGNA – Sulla questione è intervenuta anche Mara Carfagna, ministro delle Pari Opportunità: «I cittadini italiani, uomini o donne che siano, e gli immigrati regolari sono tutti uguali davanti alla legge. Per questa ragione nessuno può condividere la proposta di carrozze riservate sui mezzi pubblici ad una singola tipologia di cittadini, siano milanesi o di qualunque altra città, uomini o donne, bianchi o neri. Per diradare il senso di insicurezza che certamente è diffuso in qualche periferia italiana – aggiunge il ministro – servono, piuttosto che le provocazioni, investimenti sull’integrazione degli immigrati regolari e un sostegno forte all’azione delle forze di polizia. Molte delle misure contenute nel decreto sicurezza già andavano in questa direzione e, certamente, presto sarà possibile riscontrarne gli effetti positivi nelle nostre città».

FRANCESCHINI – Sulla questione interviene poi anche Dario Franceschini: «Questa proposta va oltre la fantasia» dichiara il segretario del Pd. «Non c’è dubbio – afferma – che il paragone con le leggi razziali è pertinente. Quando si introduce il reato di clandestinità, quando i bambini che vanno a scuola o i malati che vanno all’ospedale rischiano di essere denunciati, non si possono che evocare quelle leggi. Un conto è contrastare l’insicurezza dei cittadini, un conto è contrastare la clandestinità, un altro è schiacciare i diritti umani, facendo pagare ai bambini e ai deboli le debolezze del governo». «Che non mi sbagliavo – ha proseguito il segretario del Pd – lo dimostra la proposta della Lega di riservare ai cittadini milanesi dei posti a sedere su autobus e metropolitane: qui siamo oltre la fantasia».

IDV – «Una proposta vergognosa e razzista quella della Lega – dice il capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera Massimo Donadi. – Riservare posti sui mezzi pubblici ai milanesi è un’indecenza. Ricorda l’Apartheid e la segregazione razziale». «La Lega con le sue proposte choc – sottolinea l’esponente dell’Idv – alimenta la xenofobia ed il degrado culturale del nostro Paese. Invitiamo Bossi ed i ministri del governo Berlusconi e prendere immediatamente le distanze».

ATM E GLI IMMIGRATI – La proposta di Salvini appare lontana anche dalla linea di Atm. Da alcuni mesi l’azienda ha lanciato, ad esempio, il progetto Migrart sul tema dell’integrazione multietnica (www.migrart.it). Nel presentare l’iniziativa, il presidente Elio Catania aveva spiegato che «gli extracomunitari sono una quota significativa dei nostri passeggeri e, non nascondo, di alcuni dei problemi del trasporto. Il concetto di sicurezza a noi tanto caro passa anche per la conoscenza e accettazione dei diversi. Migrart è una formidabile occasione per conoscere, capire e accettare quella diversità che è alla base di una società multietnica».

I CANDIDATI – Tra i 19 candidati della Lega alle provinciali di Milano del 6-7 giugno prossimi figurano anche il gioielliere Giuseppe Maiocchi e il tabaccaio Antonio Petrali. Il primo, nel tentativo di difendersi durante una rapina avvenuta il 13 aprile 2004 nella sua gioielleria in via Ripamonti, insieme con il figlio sparò quattro colpi di pistola contro il montenegrino Mihailo Markovic, poi morto (il colpo mortale fu quello del figlio). Antonio Petrali è il figlio di Giovanni Petrali, che il 17 maggio 2003 uccise un rapinatore, Alfredo Merlino, e ferì gravemente il suo complice, reagendo a un tentativo di rapina nel suo locale di piazzale Baracca a Milano.

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