Se l’uomo della strada fosse alla ricerca del proprio io, quali pensieri-guida troverebbe per cambiare la propria esistenza?
Forse scoprirebbe che il suo cervello non è ancora morto, che il suo corpo non è inaridito e che, in qualunque situazione si trovi, è ancora l’ artefice del proprio destino.
Può cambiare questo destino prendendo la decisione di cambiare seriamente se stesso, combattendo le sue meschine resistenze al cambiamento e la paura, imparando a conoscere meglio la propria mente, provando a comportarsi in modo da soddisfare i suoi veri bisogni, compiendo atti concreti anzichè limitarsi a vagheggiarli…
…esercitandosi a vedere e ascoltare e toccare e sentire come se prima non avesse mai usato i sensi, creando qualcosa con le proprie mani senza pretendere la perfezione, individuando i suoi comportamenti autodistruttivi, ascoltandosi mentre parla alla moglie, ai figli, e agli amici, guardando negli occhi di coloro che gli parlano, imparando a rispettare il processo dei propri incontri creativi e convincendosi che presto lo condurranno a un risultato.
Dobbiamo ricordare a noi stessi, tuttavia, che non è possibile operare un cambiamento senza lavorare duramente e senza accettare di sbagliare.
Non ci sono formule né libri da imparare a memoria, per quanto riguarda il divenire.
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