Fmi: “Ripresa in arrivo prima del previsto
Nel 2010 il Pil in Italia a +1 per cento”
La Cina farà da locomotiva. Quest’anno farà segnare +10%, poi +9,7% nel 2011. L’India +7,7% nel 2010 e +7,8% nel 2011
Confindustria: produzione industriale a +0,9% su dicembre 2009. Ma -20,8% rispetto al picco pre-crisi di aprile 2008
Cari amici,
Il Fmi ha sentenziato che la ripresa è in arrivo, e che in Italia l’ anno prossimo il PIL incrementerà il suo valore dell’ 1%.
E’ possibile che sia vero, ma perchè dovremmo fare affidamento a previsioni che negli ultimi anni sono state clamorosamente sbagliate?
Perchè ci devono essere tutte queste organizzazioni che studiano e si preoccupano di farci sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato?
Non sentite una sottile stonatura quando all’ improvviso arriva un tizio che dice che le cose andranno meglio perchè il PIL aumenterà?
Ma chi ha deciso che il PIL deve condizionare la nostra vita?
E’ possibile abolire il PIL con un referendum?
Mi sembra evidente che la realtà non può essere contenuta nei prezzi di vendita, perchè è troppo complessa, ha troppe variabili emotive, troppi condizionamenti politici.
C’ è qualcosa che possiamo fare per cambiare questa situazione che per noi comuni cittadini è così sgradevolmente svantaggiosa?
Spero di si!
La Repubblica
ROMA – La ripresa globale “è partita prima e più forte del previsto” ma sarà “lenta rispetto alle precedenti esperienze” e soprattutto procederà a velocità e intensità diverse nelle diverse regioni. La diagnosi è del Fondo monetario internazionale che ha aggiornato al rialzo le sue previsioni economiche. In particolare, l’istituto di Washington prevede ora che il Pil mondiale crescerà quest’anno del 3,9%, con un miglioramento dello 0,8% rispetto ai numeri diffusi a ottobre scorso. La stima per il 2011 sale invece dello 0,1% al 4,3%. Per l’Italia l’Fmi ritiene possibile una crescita dell’1% nel 2010.
Nel complesso, il prodotto delle economie avanzate è previsto aumentare del 2,1% (+0,8%) quest’anno e del 2,4% (-0,1%) il prossimo. Gli Stati Uniti dovrebbero mettere a segno una crescita rispettivamente del 2,7% (+1,2%) e del 2,4% (-0,4%). Il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo le stime di crescita per l’italia. Per il 2010 il Fmi prevede infatti una crescita del pil di 0,8 punti percentuali in più rispetto alle ultime previsioni ufficiali. Per il 2011 la stima è di una crescita dell’1,3% (+0,6 punti rispetto a ottobre). E la crescita italiana è in linea con quella di Eurolandia, che il Fmi stima crescere quest’anno dell’1,0% e il prossimo dell’1,6%. All’interno dell’area euro, il Fondo prevede per la Germania un’espansione del pil dell’1,5% quest’anno e dell’1,9% il prossimo (rispettivamente +1,2 e +0,4 punti percentuali rispetto alle precedenti previsioni), mentre il pil francese segnerà un +1,4% nel 2010 e un +1,7% nel 2011 (+0,5 e -0,1 punti percentuali rispetto a ottobre). La Spagna sarà invece il fanalino di coda: l’economia è prevista contrarsi dello 0,6% quest’anno per poi salire il prossimo dello 0,9%. All’interno del Vecchio Continente, il Fondo prevede per il Regno Unito un pil in progresso dell’1,3% e per il 2011 del 2,07% (+0,4 e +0,2 punti percentuali rispetto alle precedenti stime di ottobre).
Come sottolineato dallo stesso Fmi, ben altre dinamiche di espansione sono attese per le grandi economie emergenti. A cominciare alla Cina, che nel 2009 segnava comunque un rialzo dell’8,7 per cento mentre il mondo accusava una contrazione dello 0,8 per cento. Quest’anno la crescita del dragone sarà un galoppante 10 per cento – l’unico tasso a due cifre tra tutti i paesi elencati – e a seguire un più 9,7 per cento nel 2011. Sull’India il Fondo prevede un più 7,7 per cento nel 2010 e un più 7,8 per cento nel 2011; sul Brasile più 4,7 per cento nel 2010 e più 3,7 per cento nel 2011. Per la Russia è atteso un più 3,6 per cento nel 2010 e un più 3,4 per cento nel 2011.
Le revisioni migliorative dell’aggiornamento di oggi erano state preannunciate nei giorni scorsi dallo stesso direttore del fondo, Dominique Strauss-Kahn. Nel comunicato il Fondo Monetario Internazionale sottolinea però che restano sfide e importanti rischi per l’outlook. “Ci sono ancora significativi rischi per l’outlook. Il rischio al ribasso per l’economia è legato a un ritiro prematuro delle politiche di stimolo messe in atto che potrebbe mettere a rischio la crescita”. A questo si aggiungono i rischi legati al peggioramento dei bilanci e a un aumento del tasso di disoccupazione. “I rischi al rialzo per l’economia sono invece legati a un ritorno della fiducia e a una riduzione dell’incertezza che potrebbero portare a un miglioramento sui mercati finanziari e a una ripresa più forte del previsto del commercio e della domanda privata”.
Confindustria. Prosegue a gennaio il graduale recupero della produzione industriale nel nostro Paese. A dirlo è Confindustria nell’indagine del Centro studi. Nel mese si registra un rialzo dello 0,9% su dicembre 2009, quando si era avuto un aumento dello 0,2% su novembre (dati destagionalizzati). Rispetto al picco pre-crisi (aprile 2008), spiega il Csc, il livello di attività rimane inferiore del 20,8%, avendo recuperato il 6,2% dai minimi di marzo 2009. L’attività media giornaliera diminuisce in gennaio del 2% sui dodici mesi, riduzione inferiore a quella di dicembre (-4,3%). Le aziende che lavorano su commessa rilevano in gennaio un recupero degli ordini sia in termini mensili (+1,3% su dicembre) sia annui (+3,5% su gennaio 2009). In dicembre erano aumentati dell’1,0% su novembre e del 2,8% annuo.
L’andamento degli ordini, soprattutto quelli esteri, prosegue il trend rilevato dall’Istat in novembre (+2,6% mensile gli ordinativi totali e +2,8% quelli esteri) e suggerisce che l’incremento dell’attività industriale proseguirà nei prossimi mesi. La prospettiva è confermata dall’indagine Isae sulle imprese manifatturiere che ha segnalato in dicembre un forte miglioramento delle attese di produzione e del giudizio sugli ordini.