Eravamo insieme finchè la primavera
ha bussato gridando alla nostra porta:
“Lasciatemi entrare”.
Ci offriva i segreti mormorati della sua gioia,
l’ alito dei germogli nuovi.
Io ero occupato dai miei pensieri, tu seduta al filatoio…
S’ allontanò e all’ improvviso la vedemmo sparire
con le ultime rose.
Ora che non sei più quì, Amore,
la primavera bussa e dice ancora:
“Lasciami entrare”.
Mi offre il fruscio delle foglie secche,
l’ eco di un tubare di colombe.
Io sono seduto alla finestra e un fantasma
fila, vicino a me, tristi sogni…
Per la primavera, che non ha più segreti dolori
da offrirmi, tutte le porte si sono aperte!