Sentenza Eluana, destra e cattolici
«La Cassazione introduce l’eutanasia»
«È omicidio legalizzato». Vaticano: «Giudici arroganti». Mina Welby: «Oggi finisce il lutto di un padre»
Cari amici,
In questi ultimi mesi Eluana vive accanto a noi.
La vediamo quando usciamo di casa nei mille volti che girano per le nostre città.
Molto spesso non parla italiano, la sentiamo discutere in strane lingue al cellulare, la riconosciamo vicino alla porta di casa.
Eluana si presenta in quel nostro “io” dimenticato nella coscienza, che in fondo è consapevole che la morte non è mai troppo lontana dalla nostra casa.
….ma poi non ci pensiamo più, e torniamo ad occuparci delle nostre piccole cose.
A chi apparteniamo? Chi è che ha il potere di darci la vita o di toglierla?
Questa domanda scomoda si manifesta in tutta la sua violenza quando assumiamo una mancanza di identità, quando manifestiamo la nostra vita incosciente, che è quella debole che tutti hanno vissuto quando erano neonati, e molti vivranno un giorno quando saranno eccessivamente vecchi.
Quando noi non siamo più “noi”, qualcuno deve prendere le decisioni al nostro posto, assumendo il “potere” di darci o di toglierci la vita.
E questo potere si prolunga fino a che noi stessi, o qualcuno, o qualcosa interrompano questo stato di dipendenza.
E alla fine rimane il mistero della vita, con tutte le domande che ci portano a Dio ….oppure alla disperazione!
Corriere della Sera
ROMA – Primi commenti alla sentenza della Cassazione che in pratica autorizza la sospensione dell’alimentazione di Eluana Englaro, la donna 37enne da quasi 17 anni in coma irreversibile. Sul caso Englaro la posizione della Chiesa è chiarissima e non c’è bisogno di ribadirla, hanno affermato fonti vaticane ricordando l’affermazione del cardinale Barragan. Ma monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia accademia della vita, ha detto che i giudici si sono dimostrati «arroganti» e che la sentenza «è di una gravità assoluta» perché in pratica autorizza l’eutanasia. E la Cei, pur partecipando «con delicato rispetto e profonda compassione» alla «dolorosa» vicenda di Eluana Englaro richiama «alla loro responsabilità morale quanti si stanno adoperando per porre termine alla sua esistenza». Una posizione diffusa attraverso un comunicato firmato dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana, guidata dal cardinale Angelo Bagnasco, nel quale si giudica anche «urgente riflettere sulla convenienza di una legge sulla fine della vita, dai contenuti inequivocabili nella salvaguardia della vita stessa, da elaborare con il più ampio consenso possibile da parte di tutti gli uomini di buona volontà». Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori liberali e deputato del Pdl: «Spero che il Pdl non si faccia trascinare in una guerra ideologica, ma torni alla proposta di legge del 2005 approvata dalla commissione Sanità del Senato con parere favorevole del governo Berlusconi».
EUTANASIA – Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità: «Comprendo lo strazio della famiglia, ma togliere alimentazione e idratazione a un essere umano ancora in vita equivale a ucciderlo». «Una parte della magistratura rifiuta la tutela della vita umana, privilegia forme più o meno velate di eutanasia e di omicidio del consenziente e impone questa sua opzione al Paese violando le leggi in vigore», ha commentato il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano. «La magistratura introduce in Italia l’eutanasia. Spetta al Parlamento restituire al popolo la sua sovranità con una scelta in favore della vita che ribadisca e renda evidenti le gravi responsabilità politiche dei magistrati che avallano scelte di morte». Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera: «Una legge sul testamento biologico era già la logica e inevitabile conseguenza della presa di posizione del Parlamento a proposito della sentenza della Cassazione». Isabella Bertolini, componente del direttivo del Pdl alla Camera, spera che «non si scateni un effetto domino difficilmente controllabile». È amareggiata Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare: «Non c’è nessun obbligo né da parte dei medici né delle strutture pubbliche. Mi auguro che altre regioni facciano come la Lombardia e la Toscana, che hanno chiaramente detto che la sospensione delle terapie per Eluana da loro non si può fare». Luca Volontè, deputato Udc: «La Cassazione autorizza il primo omicidio di Stato in nome del popolo italiano. L’omicidio di Eluana non può rimanere impunito». L’associazione Scienza e vita chiede che, in quanto «si tratta di una condanna a morte, non solo assistano alcuni testimoni, ma possa essere registrata in video». Franco Cuccurullo, presidente del Consiglio superiore di sanità: «È una sentenza che non mi piace, ma che va rispettata». Fabio Rizzi, capogruppo leghista in commissione sanità del Senato: «La magistratura la smetta di tentare di sostituirsi al Parlamento».
«FINISCE LUTTO DEL PADRE» – «Oggi finisce il lutto del padre di Eluana Englaro», ha commentato Mina Welby. «Accettare la volontà di Eluana è stato un grande atto di amore». Secondo Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e co-presidente dell’associazione Luca Coscioni, «i giudici della Cassazione hanno dimostrato di essere in sintonia con la maggioranza del Paese. Si è parlato di omicidio, si è lasciato credere che Eluana sarebbe stata lasciata morire di fame e di sete, mentre staccare il sondino che la alimenta significa consentire che si possa spegnere senza soffrire, un dato ampiamente provato scientificamente». Per Vincenzo Carpino, presidente dell’Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri italiani, «è una decisione difficile, ma giusta dopo un’attesa di venti anni che permette di stabilire che lo stato vegetativo è irreversibile. Se la ragazza aveva espresso il consenso alla morte, va rispettato il diritto dei genitori a realizzare la sua volontà». Silvio Garattini, direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri e componente del Consiglio superiore di sanità e del Comitato nazionale di bioetica: «Mi pare che sia la decisione giusta per un caso che non presentava nessuna possibilità di miglioramento». Massimo Donadi, presidente dei deputati Idv: «È una decisione corretta in mancanza di una legge». Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato: «La Cassazione non ha fatto altro che ribadire la necessità che si trovi al più presto una soluzione per garantire il diritto all’autodeterminazione del paziente. Trovo fuori luogo le dichiarazioni violente che stanno giungendo da esponenti del centrodestra. Andare avanti così non ha più senso, serve al più presto una legge sul testamento biologico».
CSM E ANM – Il Consiglio superiore della magistratura potrebbe intervenire a difesa dei giudici della Cassazione per gli attacchi politici provenienti dallo schieramento di maggioranza dopo la sentenza sul caso Englaro. SecondoMario Fresa, di Movimento per la giustizia, «per la prima volta gli attacchi politici hanno alzato il tiro perché riguardano l’organo supremo della giurisdizione, quali sono le sezioni unite della Cassazione». «Rispetto» per la Cassazione e solidarietà ai giudici «oggetto di insulto e aggressione» è stato espresso anche dall’Associazione nazionale magistrati.