Crisi, Berlusconi va all’attacco
«Chiudere bocca a chi sparge panico»
E insiste: niente pubblicità ai media catastrofisti. «Gli italiani con me nonostante i veleni e le calunnie»
Cari amici,
Da sempre non sopporto chi utilizza il rafforzativo “davvero” per mettere su un piedistallo le proprie argomentazioni.
Non basta dire “per combattere la crisi”; è necessario anche aggiungere “davvero”, per sottolineare che altri non agiscono “veramente” per combattere la crisi.
E poi il contenuto del messaggio è proprio demoralizzante!
Ossia, a giudizio di Berlusconi per combattere la crisi economica sarebbe necessario evitare di vedere la realtà che stiamo vivendo, e imbottire la gente con vagonate di ottimismo e “sorrisi”.
Preciso che questo tizio non è il portinaio sotto casa, ma bensì il “presidente” del Consiglio del nostro paese.
Mi domando quante persone hanno consapevolezza di quanto la vita sulla terra sia precaria.
Non riesco a non sorprendermi di fronte a tanta indifferenza, supponenza, presunzione.
Negli ultimi 8 anni, ad esempio, sono state sperperate ricchezze immani in spese militari, mentre il numero di affamati sulla terra è passato da 800 milioni ad un miliardo.
Tutti questi soldi sono stati spesi per farci sentire ancora più insicuri, tanto che la minaccia nucleare oggi è più vicina e realistica di quanto non era 30 anni fa.
Infatti, oggi secondo fonti ufficiali dell’ ONU sono circa 40 i paesi che già dispongono di “capacità nucleare”.
Di fronte a questi fatti, e a molti altri che mi astengo dal riferire, bisognerebbe chiuderci gli occhi, sorridere e “avere fiducia”?
Essere ottimisti è necessario, ma “prima” è obbligatorio essere consapevoli.
Cercare la giustizia è faticoso, e non rende quasi mai ricchi!
Corriere della sera
ROMA – Per combattere davvero la crisi economica bisogna «chiudere la bocca a tutti questi organismi internazionali che ogni giorno dicono la crisi di qua e la crisi di là» e anche «agli organi di stampa che tutti i giorni danno incentivi alla paura e diffondono il panico». Lo dice il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa a Palazzo Chigi per l’approvazione del Dl manovra. «Gli organi di stampa – ha insistito Berlusconi – riprendono le posizioni del tanto peggio tanto meglio delle opposizioni e danno incentivi alla paura».
NO PUBBLICITÀ A MEDIA CATASTROFISTI – Illustrando i contenuti del decreto anti crisi, torna a parlare del rapporto con la stampa che da spazio al catastrofismo: «Occorre incentivare l’azione affinchè editori e direttori dei giornali non contribuiscano a diffondere pessimismo». Poi attacca: «L’ho detto a Santa Margherita anche se ha fatto scandalo e lo ripeto: gli imprenditori devono minacciare di non dare pubblicità a quei media che sono essi stessi fattori di crisi». Al G8 e G27 che «presiederò dirò agli imprenditori di non avere paura, di pubblicizzare i loro prodotti e di essere più convincenti con i direttori e i responsabili degli organi di stampa, incentivandoli affinchè non diffondano la paura».
ORGANISMI INTERNAZIONALI – «Bisogna rilanciare i consumi come prima. E per risollevarli bisogna far sì che prima di tutto il governo e in secondo luogo tutte le organizzazioni internazionali, lavorino per rilanciare la fiducia». Secondo il Cavaliere queste organizzazioni internazionali «un giorno si» e uno no escono e dicono che il deficit è al 5%, meno consumi del 5%, crisi di qui, crisi di lá, la crisi ci sará perfino al 2010, la crisi si chiuderà nel 2011… un disastro. Dovremmo – avverte – veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano, magari perché di cose che i loro uffici studi gli dicono possono verificarsi, ma che così facendo, distruggono la fiducia dei cittadini dell’Europa e del mondo». Tra gli altri, a parlare del pil a meno 5% era stato giovedì il governatore di Bankitalia Mario Draghi.
GLI ITALIANI SONO CON ME – A suffragare il suo pensiero, il presidente del Consiglio cita gli italiani: «Gli italiani ci hanno votato e continuano a darci consenso nonostante tutti i miasmi, le calunnie e i veleni che tentano di lanciarci addosso per sommergerci. Gli italiani – prosegue Berlusconi – ne vengono fuori con un maggiore attaccamento a noi, alla nostra parte politica e a me personalmente. Io credo che gli italiani ci premino perché rispettiamo gli impegni assunti, questa è la vera moralità che abbiamo portato nella politica. Con il testo di questo decreto guardiamo al domani perché è un decreto di spinta all’economia».