Industria, a novembre crolla
la produzione. Auto a picco
Cari amici,
l’ ISTAT ha pubblicato il bollettino di novembre 2008, e ha rilevato un sensibile calo della produzione industriale.
Di seguito riporto un articolo tratto dalla WebPage del Sole 24 ore, che tratta di questo argomento, su cui non c’ è molto da aggiungere, se ci si ferma alla cruda lettura delle cifre.
Se ci si chiede se sia una cosa buona che la produzione industriale scenda, la risposta è già scritta: Sicuramente non è una cosa buona!
Sembriamo tutti come formiche, le quali passano la vita ad ammassare cibo per l’ inverno.
Ma “loro” (le formiche), nel loro piccolo sono sagge!
Noi, invece, non accumuliamo “roba da mangiare”, ma passiamo la vita ad accumulare “promesse di valore” (soldi), senza preoccuparci di come il valore venga prodotto.
Semplicemente non ci interessa!
Voglio scrivere un piccolo esempio: Una mamma che allatta il suo bambino “crea” valore per la società?
Se si, perchè questo valore non viene riconosciuto da nessuno? Perchè non esistono canali pubblici che riconoscano il valore sociale delle mamme?
La risposta è semplice (purtroppo)!
Il valore prodotto dalle mamme che crescono i propri bambini per il futuro della nostra società è “diretto” (così come la bellezza dei fiumi non inquinati, o l’ utilità di chi rammenda il proprio vestito), ossia non è possibile comprarlo o venderlo.
Per questo e solo per questo il PIL non riconosce il valore prodotto da tutte le mamme che in questo momento stanno lavorando per la nostra società, in quanto producono il nostro futuro!
Il calo della produzione di macchine, invece, è riconosciuto dall’ ISTAT come interessante, perchè il valore prodotto dalle aziende che producono automobili è diretto al mercato e, pertanto, si trasforma direttamente in “promesse di valore” (ossia in soldi).
Le promesse di valore (i soldi) sono l’ unico valore che conta nella nostra società, che preferisce creare disastri per avere la possibilità di “costruire e vendere”, piuttosto che impegnarsi a mantenere bello e naturale ciò che c’ è, poichè “mantenendo il valore” non si vende e non si compra nulla.
Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere a pensare su come ci siamo ridotti!
Il sole 24 ore
La produzione industriale, a novembre, è scesa del 12,3% tendenziale (indice grezzo a 90,4) e del 2,3% congiunturale (indice destagionalizzato a 88,7). Si tratta del terzo calo consecutivo della produzione. In 11 mesi l’indice grezzo è sceso del 3,6%. Lo comunica Istat. L’indice corretto per i giorni lavorativi (20 giorni lavorativi contro i 21 di novembre 2007) è sceso del 9,7% tendenziale a novembre (il peggior dato dal gennaio 1991) e in 11 mesi del 3,5% (233 giorni lavorativi, contro i 234 del 2007).
Sul dato complessivo pesa molto l’andamento dell’industria dell’auto il cui indice corretto per i giorni lavorativi segna -42,8% su anno e -16,3 in undici mesi. L’indice grezzo segna un -46,4% tendenziale e un -16,8% congiunturale.
Gli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie, rispetto a novembre 2008, hanno segnato una variazione nulla per i beni di consumo (+0,8% i beni non durevoli, -3,9% i beni durevoli), mentre si sono verificate diminuzioni del 4,5% per i beni strumentali, del 3,9% per l’energia e del 2,8% per i beni intermedi.