Dolce è la bella come se musica e legno,
agata, tele, frumento, pesche trasparenti,
avessero eretto la statua fuggitiva.
Verso l’ onda dirige la sua contraria freschezza.
Il mare bagna brunìti piedi copiati
alla forma appena lavorata nell’ arena
e ora il suo fuoco femminile di rosa
è una sola bolla che il sole e il mare combattono.
Ahi, che nulla ti tocchi se non il sale del freddo!
Che neppure l’ amore distrugga la primavera intatta.
Bella, riverbero dell’ indelebile schiuma,
lascia che i tuoi fianchi impongano nell’ acqua
una misura nuova di cigno e di ninfea
e navighi la tua statua nel cristallo eterno.