Crisi Usa, il governo salva Aig
La Fed interviene per evitare il fallimento del gigante assicurativo, pronti 85 miliardi di dollari
Cari amici,
La “favola” del libero mercato e della concorrenza finisce quando gli investitori finiscono di guadagnare.
Infatti il Governo amercano, da settimane continua ad inondare di denaro pubblico il mercato, nella speranza di salvare almeno alcune aziende importanti dal fallimento.
Questa montagna di soldi verrà rimborsata dai cittadini americani, che già adesso stanno subendo la crisi creata dalle speculazioni e dal cattivo funzionamento dei mercati globalizzati, attraverso l’ aumento dei prezzi, la lenta perdita di potere d’ acquisto internazionale, e in molti casi anche la perdita del posto di lavoro.
A mio giudizio è evidente che stiamo sbagliando strada.
Il valore è distribuito in modo iniquo dalla legge, la quale privilegia le speculazioni e i rapporti di potere finanziario ai danni della gente “normale”, che guarda in modo insofferente le classi dominanti spartirsi al gran parte della ricchezza.
Se vogliamo combattere queste ingiustizie, è necessario organizzarsi “dal basso”, in modo da sfruttare il mercato cosiddetto “libero” con le armi che possiamo costruire attraverso l’ informazione, la collaborazione e il controllo del territorio.
Riprendiamoci il nostro futuro!
Corriere della sera
WASHINGTON – Con una mossa senza precedenti la Fed evita in extremis il fallimento di Aig, accordandole un finanziamento da 85 miliardi di dollari. Il piano si salvataggio, orchestrato ancora una volta da Banca centrale, Tesoro e appoggiato dal presidente George W.Bush, prevede inoltre che il colosso assicurativo passi sotto il controllo del Governo: una decisione storica visto che, a differenza di Fannie Mae e Freddie Mac, Aig non è neanche regolata dal governo federale.
MERCATI SOTTO STRESS – Dopo aver deluso Wall Street non tagliando il costo del denaro, la Fed cerca così di tranquillizzare il mercato, ancora scosso dal fallimento di Lehman Brothers. Il crac di Aig avrebbe avuto conseguenze catastrofiche sui mercati americani e mondiali, già sotto stress: mastodonte con un bilancio da 1.040 miliardi di dollari, il colosso assicurativo se fosse fallito avrebbe rischiato di innescare un effetto domino, spingendo al collasso una serie di intermediari finanziari e causando perdite – secondo le prime approssimative stime – per oltre 180 miliardi di dollari solo alle istituzioni finanziarie.
PIANO SENZA PRECEDENTI – Dopo una giornata convulsa e il susseguirsi di febbrili incontri, il presidente della Fed Ben Bernanke e il segretario del Tesoro Henry ‘Hank’ Paulson sono usciti allo scoperto, con un piano storico, che non ha precedenti. Tramontati i tentativi di trovare una soluzione privata con il coinvolgimento di JpMorgan e Goldman Sachs, Bernanke e Paulsono hanno ritenuto che l’unica alternativa perseguibile al fine di evitare un collasso del sistema fosse un intervento diretto. Per la seconda volta dai tempi della Grande Depressione, la Fed si è avvalsa della speciale autorità conferitale della statuto, che le consente in circostanze estreme di concedere prestiti a ogni società non in grado di assicurarsi un’adeguato finanziamento da parte di altre banche. Il prestito straordinario, che giunge al termine di dieci giorni che hanno ridisegnato la finanza americana, punta ad «assistere Aig a far fronte gli impegni presi. Il finanziamento faciliterà il processo nel corso del quale Aig cederà alcune delle proprie attività in modo ordinato», spiega la Fed, sottolineando che al Governo va il 79,9% della società, compreso il diritto di veto sul pagamento dei dividendi. Il prestito ha una scadenza di 24 mesi e sarà ripagato con la vendita degli asset Aig.
STABILITA’ – Plaude il presidente Bush all’operazione della Fed, che punta a «promuovere la stabilità nei mercati finanziari e limitare i danni all’economia in senso lato». Soddisfatto anche Paulson, che mette in evidenza come il prestito preveda «misure a tutela dei consumatori». Un’affermazione, questa, che sembra mirata a prevenire possibili critiche da più parti: il Tesoro, così come la Fed, è stata già oggetto di critiche per l’eccessivo interventismo in soccorso di Wall Street. Lasciando fallire Lehman Brothers, il maggiore crac della storia, Bernanke e Paulson hanno cercato di dimostrare di non essere disposti a salvare tutti e di non usare usare i soldi dei contribuenti per aiutare Wall Street. Ma di fronte ai possibili effetti del fallimento di Aig, non se la sono sentita di stare a guardare.