Crisi, le famiglie rischiano un inverno gelido
A ottobre si accendono i termosifoni, chi non paga rischia di stare al freddo, come nel condominio l’Antica Zecca
ASTI Il freddo è alle porte e tra meno di un mese si accenderanno i termosifoni. Ma scaldarsi, oltre a non essere un diritto di tutti, sembra essere diventato un lusso che sempre più astigiani non possono permettersi.
A sollevare la questione è un inquilino di uno dei condomini più grandi del centro di Asti, l’ Antica Zecca che rischia di vedersi annullare il servizio di riscaldamento nella prossima stagione invernale. «In piena estate – racconta Stefano Masino – i circa 60 inquilini e l’ amministratore, il ragionier Maurizio Marotta, hanno ricevuto una lettera da parte della ditta Olicar spa di Bra, una delle principali fornitrici di combustibile nei condomini piemontesi».
Nella lettera si comunica che «il mancato pagamento dei corrispettivi per il servizio erogato crea un notevole danno alla nostra Società che si approvvigiona del combustibile necessario pagando tali forniture nel termine di 30 giorni».
Segue il preavviso: «La nostra società sarà costretta, qualora dovesse verificarsi la presenza di crediti scaduti nei confronti dei condomini da lei amministrati, a non attivare la fornitura del servizio di riscaldamento per la stagione 2013/2014».
Il credito che il condominio ha con la ditta è di circa 600 euro. «Fino ad oggi non abbiamo mai lasciato nessuno senza riscaldamento – chiarisce subito il direttore dell’area Nord-Ovest della Olicar, Giampaolo Paganelli -.
È nostro dovere però avvisare tutti gli amministratori di condomini morosi della necessità di regolarizzare la posizione, perchè se il debito cresce sarà sempre più difficile colmarlo».
«Siamo disponibili a concordare un piano di rientro – aggiunge il direttore dell’azienda che nell’Astigiano serve circa 50 condomini -, purchè le condizioni e i tempi siano accettabili».
La situazione, comunque, non è nuova, ma fino ad ora il limite di tolleranza era meno rigido. «Anche in passato, e non solo nel nostro condominio, alcuni inquilini non pagavano con puntualità le spese di propria competenza – conferma Masino -.
Mai, però, una ditta fornitrice di servizi si era spinta a minacciare la sospensione del servizio». Una volta emessa la fattura, andrebbe pagata entro 60 giorni.
Scaduto il termine, scatta il primo sollecito. «Finora le maglie era più larghe per tutti, noi compresi – spiega Paganelli -. Adesso i nostri fornitori sono molto più esigenti nel rispettare le scadenza, va da sè che dobbiamo fare altrettanto con i nostri utenti, altrimenti ».
http://www.lastampa.it/2013/09/24/edizi … agina.html