Il Parlamento europeo ha adottato la cosiddetta direttiva sulle case green.
La direttiva mira a ridurre progressivamente le emissioni di gas a effetto serra e il consumo di energia nel settore edilizio dell’UE, e a renderlo climaticamente neutro entro il 2050.
Mira inoltre a ristrutturare e migliorare un numero maggiore di edifici con le peggiori prestazioni.
I paesi membri dovranno definire dei piani per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio residenziale.
Con il 55% della riduzione dei consumi energetici, che dovrà essere ottenuto tramite la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni inferiori, entro il 2030 – calcola il sindacato – “le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili in classe F e G e, entro il 2033, il 26% degli edifici di classe energetica più bassa.
Cioè il 43% degli immobili meno efficienti dovrà essere riqualificato”.
Case green – Entro il 2050 un patrimonio edilizio a zero emissioni
Il 2020 è considerato l’anno zero e il 2050 l’anno nel quale, a completamento del percorso, bisognerà avere un patrimonio edilizio a zero emissioni.
La prima versione della Epbd indicava un obiettivo nel 2024: Per le caldaie il divieto di agevolazioni per gli apparecchi alimentati a combustibili fossili.
Sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni, dal recepimento della direttiva sarebbe scattato il divieto di usare combustibili fossili.
La data entro la quale arrivare al bando completo è stata spostata in avanti, al 2040; il termine precedente era il 2035.
Sarà però possibile dare incentivi ai sistemi di riscaldamento ibridi, come quelli che combinano caldaie e pompe di calore.
Tutti i nuovi edifici residenziali e non residenziali dovranno avere zero emissioni “in loco” di combustibili fossili, a partire dal 1° gennaio 2028 per gli edifici di proprietà pubblica e dal 1° gennaio 2030 per tutti gli altri nuovi edifici, con possibilità di esenzioni.
Secondo la direttiva, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030.
I nuovi edifici occupati o posseduti da autorità pubbliche dovrebbero essere a emissioni zero a partire dal 2028.
Nel calcolare le emissioni, gli Stati membri dovranno tenere conto del potenziale di riscaldamento globale del ciclo di vita di un edificio, compresi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione utilizzati per costruirlo.
Nella versione definitiva potranno essere esentati immobili sottoposti a vincolo puntuale o a vincolo di area, immobili religiosi, immobili temporanei, le seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno, gli immobili della difesa e quelli sotto i 50 metri quadri.
La direttiva europea sulle case green porterà alla riqualificazione “in pochi anni di oltre 500mila edifici pubblici e circa 5 milioni di edifici privati con le prestazioni più scadenti, ognuno dei quali composto da una o più unità immobiliari. Senza contare le nuove costruzioni”. È la stima della Fillea Cgil.
Il Codacons calcola che gli interventi di riqualificazione energetica hanno un costo medio tra 35mila e 60mila euro ad abitazione; solo per la sostituzione della caldaia con una di nuova generazione la spesa può arrivare a 16mila euro.
Non sarà un operazione indolore
Il sindacato degli inquilini Sunia osserva che “non sarà un’operazione indolore per migliaia di famiglie”, in gran parte con redditi non adeguati.
Questo, in breve, è lo scenario preparato dall’ Europa!
Cosa fare per difenderci?
Io propongo di fondare dei consorzi, che possono proteggere le comunità residenziali da speculazioni e incentivare le economie di scala.
Spetta a voi organizzarvi in condominio per fare il consorzio di condominio
Spetta a voi organizzarvi in condominio, e nessuno può farlo al posto vostro. … io posso aiutarvi ad imparare, ma la decisione dovete prenderla da soli.
Credo con convinzione che almeno due condomìni vicini possano unirsi in consorzio per prendere in mano la gestione politica del proprio condominio.
Un consorzio potrebbe aspirare ad un un controllo interno della gestione efficace, efficiente, ed economico.
Ma ora non esiste ancora un consorzio; esistono tante persone buone che possono sognare insieme verso un progetto comune.