Campagna sociale “Io condivido il condominio“
Parte in questi giorni dalla città di Milano l’iniziativa “Io condivido il condominio”, campagna sociale finalizzata alla promozione di un nuovo modo di abitare che è, al tempo stesso, ecosostenibile e solidale.
Parte in questi giorni a Milano l’iniziativa “Io condivido il condominio”, campagna sociale finalizzata alla promozione di un nuovo modo di abitare che è, al tempo stesso, sostenibile e solidale. La campagna, lanciata da Confabitare Milano, mira a fondere il rispetto dell’ambiente e la solidarietà tra condòmini, proponendo un modello abitativo che vuole essere attraente sia per i proprietari di case, sia per gli inquilini.
Da un lato, il progetto “Io condivido il condominio” mira a valorizzare le proprietà immobiliari attraverso interventi edilizi ecosostenibili e buone pratiche virtuose e dall’altro intende incoraggiare l’assistenza reciproca e la convivenza civile tra condòmini, attraverso la realizzazione e la condivisione di spazi comuni non tradizionali quali lavanderia-asciugatura, stireria, area destinata al lavaggio-auto, orto condominiale e tanto altro.
Il condominio condiviso, quindi, è un modo di abitare che vuole dare risposte concrete ed efficaci alle esigenze di fabbricati che diventano sempre più multi-culturali e multi-generazionali. La nuova iniziativa parte da due punti fermi: la partecipazione all’assemblea condominiale e l’indispensabile trasparenza amministrativa e finanziaria di qualsiasi stabile.
La campagna sociale “Io condivido il condominio” non coinvolge solo proprietari e inquilini di un palazzo, ma anche associazioni di consumatori e ambientalisti, amministratori e gestori di proprietà immobiliari. Si tratta, come spiega il presidente di Confabitare, Alberto Zanni, di una campagna “brand-free” aperta a tutti e alla quale hanno aderito, tra le altre, importanti realtà nazionali come CasaClima, Anaci, Sunia, Sicet e Legambiente.
Il modello abitativo individuato dalla campagna sociale – che parte dalle assemblee condominiali, in collaborazione con le associazioni territoriali, in modo spontaneo e non obbligatorio – offre soluzioni utili a recuperare costi, spazi e tempi e incoraggia la creazione di una rete di welfare locale e attiva, basata sul coinvolgimento diretto dei residenti nello stabile. L’obiettivo è di arrivare, tutti insieme, ad intraprendere azioni positive e virtuose come, ad esempio, la condivisione delle ex-portinerie per farne luoghi di aggregazione di interessi condivisi: biblioteche, sale giochi, sedi di gruppi di acquisto o banche del tempo che forniscano agli stessi condòmini servizi di baby sitting, pulizie e assistenza anziani.
Il modello del condominio condiviso, inoltre, favorisce la riduzione della domanda di mobilità, perché crea intorno agli utenti una serie di servizi altrimenti decentrati sul territorio, offre ai residenti una maggiore sicurezza perché stimola il presidio dei quartieri, e asseconda una maggiore varietà dell’offerta immobiliare, permettendo così di riequilibrare il rapporto domanda-offerta e calmierare i prezzi.
Se tutti i condòmini, quindi, tornano a parlarsi e aiutarsi reciprocamente, l’intero stabile ne trae beneficio: attraverso semplici azioni condivise e buone pratiche quotidiane si può aiutare l’ambiente, mantenere l’igiene e il decoro urbano, stimolare il rispetto e l’aiuto reciproco e ottenere sensibili risparmi sulle spese di gestione.
Troppo bello per essere vero? Niente affatto: da una recente indagine condotta da Habitalia a Milano – dal titolo “Vorresti condividere spazi e servizi in condominio?” – su un campione di 1.000 famiglie, emerge che quasi l’80% degli intervistati valuta positivamente l’idea di condividere spazi e servizi utili ai condòmini e che sarebbe disposto a metterla in pratica nel proprio stabile.
“La nostra”, ha commentato Alberto Zanni, presidente di Confabitare, “è la prima iniziativa del genere in Italia rivolta a tutti e si affianca ad una campagna sociale di sensibilizzazione del condominio condiviso. Da tempo insistiamo per migliorare i rapporti di condivisione tra condòmini, attraverso quelle buone pratiche che possono non solo far risparmiare, ma anche far crescere la solidarietà, spesso assente all’interno dei complessi residenziali”.
Per chi volesse saperne di più sia sulla campagna “Io Condivido il Condominio” che sulla nuova Riforma del condominio, Confabitare ha organizzato, col patrocinio del Comune di Milano, una serie di corsi gratuiti e itineranti aperti a tutti (proprietari, inquilini o semplici curiosi) finalizzati a coinvolgere il più ampio numero di cittadini.
I corsi si svolgeranno a partire da gennaio 2014 in ciascuna delle nove zone di Milano e verranno estesi anche ad altre città italiane. Per poter partecipare e ricevere il calendario degli incontri, è necessario inviare una mail a confabitaremilano@gmail.com
http://www.ilcambiamento.it/abitare/con … minio.html