Borsa, Wall Street in caduta libera. Tutta l’Europa negativa
In due giorni l’indice ha perso oltre 750 punti assestandosi poco sopra gli 8.500 punti. Emergono nuovi timori bancari legati alla prospettiva di una crisi delle carte di credito, che potrebbero vivere momenti analoghi a quelli della crisi dei mutui.
Cari amici,
Riporto di seguito l’ ennesimo articolo tratto dalla WebPage del Sole 24 ore, che ci aggiorna sul progredire della crisi finanziaria globale.
A parte le notizie riportate riguardante i crolli della borsa, ricordo i timori di un nuovo crack finanziario che potrebbe coinvolgere l’ Argentina entro breve tempo.
Inoltre oggi, per la prima volta, il Sole 24 ore ha riportato la notizia del timore di una crisi dei titoli emessi a garanzie delle carte di credito.
Si tratta di una pesante situazione debitoria, la quale potrebbe svelare l’ esistenza di in “buco finanziario” simile a quello che si è verificato a motivo dei mutui subprime.
Moltissimi americani, infatti, fondano la loro economia domestica sul credito che utilizzano per mezzo di questi strumenti: Le carte di credito.
Anche da noi in Europa possiamo notare come la diffusione del credito al consumo sia sempre più capillare ed utilizzata dalla gran parte della gente, anche per acquisti di utilità molto futile.
Tutto questo valore “prestato” dalle banche, preso nel suo insieme, è sempre più volatile, poichè erogato in modo “allegro”, senza controlli e a rischio di insolvenza.
In questa situazione, il rischio di caduta dei titoli emessi a garanzia di questi fondi “prestati” per mezzo delle carte di credito è molto realistico, e potrebbe manifestarsi entro breve tempo.
Il sole 24 ore
Spinta al ribasso dai pessimi risultati di colossi come Boeing, At&T, Merck ed Alcoa, Wall Street chiude in pesante rosso perdendo il 5,7%, dopo un brutto martedì, anch’esso finito in rosso.
In due giorni l’indice ha perso oltre 750 punti assestandosi poco sopra gli 8.500 punti. Ad un certo punto, a circa 15 minuti dalla chiusura, si era addirittura temuto il peggio, dato che il Dow Jones perdeva oltre 700 punti, per poi leggermente risalire.
Tra le blue chips, la Boeing ha perso oggi il 7,5%, la At&T il 7,6%, ed è andato male anche il colosso farmaceutico Merck (-6,5%), annunciando l’intenzione di tagliare il 10% del numero dei suoi dipendenti.
Oltre a quelli industriali, emergono nuovi timori bancari legati alla prospettiva di una crisi delle carte di credito, che potrebbero vivere momenti analoghi a quelli della crisi dei mutui.
Oltre all’American Express (che in un mese ha perso circa la metà del proprio valore), rischiano di soffrire di nuovo colossi bancari come Citigroup, JP Morgan Chase e Bank of America.
La giornata era iniziata in negativo alla Borsa di New York, dopo l’annuncio che la Wachovia, appena acquistata dalla Wells Fargo, ha perso quasi 34 miliardi di dollari nel terzo trimestre. Cioè più del previsto perchè sono spuntati nuovi mutui tossici.
A Milano il Mibtel ha chiuso a -3,47% e l’S&P/Mib a -3,57%. Quanto alle altre piazze europee: Parigi -5,1%, Francoforte -4,46%, Londra -4,46%, Zurigo -4,2%. Malissimo Madrid (-8,16%) dove ha pesato l’annuncio dell’Argentina di nazionalizzare i fondi pensione.
Fra le blue chip crollo di Finmeccanica, che ha ceduto l’11,1% a 9,57 euro riportandosi sui livelli del 2004, fra scambi pari all’1,3% del capitale. A pesare il prezzo delle nuove azioni offerte in aumento pari a 8 euro, a forte sconto rispetto alle quotazioni di Borsa. A picco gli energetici con Tenaris maglia nera fra le blue chip in flessione del 15,1% a 7,65 euro, Saipem (-6,2%) e sul completo Saras (-7,5%) ed Erg (-7,4%). Perdite contenute per Eni (-2,93%). Sempre fra le blue chip nuovi minimi dell’anno per Unicredit che ha ceduto il 7,3% a 2,085 euro, fra scambi pari all’1,28% del capitale. Fra i finanziari male anche Ubi (-5,1%), Fonsai (-5%), Mps (-3,8%), Intesa Sanpaolo (-3,2%), Generali (-2,9%) e Mediolanum (-2,4%) che a tutela dei propri clienti ha annunciato il rimborso del capitale per le polizze Index Linked con sottostanti obbligazioni Lehman Brothers. In calo del 3,3% a 1,315 euro L’Espresso, che ha presentato i conti dei primi nove mesi 2008 chiusi con un utile netto in calo del 24,1% a 43,4 milioni di euro. In controtendenza Terna che ha chiuso in rialzo del 3% a 2,43 euro e Parmalat (+0,86%) dopo il crollo di ieri in scia alla sentenza favorevole a Citigroup negli Usa.