Biotestamento, via libera al Senato
Sì all’emendamento Udc: il medico potrà non attenersi alla dichiarazione anticipata di trattamento del paziente
Cari amici,
Come siamo fortunati a non dover per forza “decidere” su un argomento così controverso.
Credo che sia più facile mettere d’ accordo i tifosi della Juve e dell’ Inter su quale sia la squadra migliore in campo, piuttosto che trovare un’ accordo politico su un argomento così ideologico e di parte.
Che cos’ è la vita? Dove comincia? Dove finisce?
….che ne so io? Per ciò che mi riguarda mi affido a Dio, ma non mi sognerei mai di obbligare “tutti” gli altri ad avere le mie convinzioni.
Anche perchè non sono neanche sicuro di quali siano le mie convinzioni in questo campo!
Per fortuna che gli italiani sono bravi a far finta di decidere, lasciando aperta la questione a futuri e (si spera) più informati litiganti.
Sulla questione mi astengo da ogni giudizio.
La vita è un insieme attimi che corrono veloci!
Non riesco a rincorrerli!
Corriere della sera
ROMA – Via libera del Senato al disegno di legge sul testamento biologico. Il ddl Calabrò è stato approvato con 150 voti a favore, 123 contrari e 3 astenuti. Il testo ora passa alla Camera. Una seduta, quella di Palazzo Madama, caratterizzata da un duro scontro tra maggioranza e opposizione (e non sono mancati, all’interno dei vari schieramenti, senatori che hanno votato in difformità con il proprio gruppo).
DAT NON VINCOLANTE – Passa anche il discusso articolo che riguarda la forma e la durata della «dichiarazione anticipata di trattamento». Con il sì all’articolo 4 è stato cancellato, di fatto, il carattere vincolante per i medici delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) firmate dai malati. È stato accolto un emendamento dell’Udc, a prima firma del senatore Fosson, che modifica il primo comma dell’articolo e questa scelta ha scatenato una bagarre in aula. Mentre a Piazza Navona andava in scena il sit-in dei radicali contro il ddl, l’opposizione ha accusato la maggioranza di aver «svuotato la legge» che ruota proprio sul concetto del testamento da parte del malato che vuole evitare l’accanimento terapeutico. Dibattito acceso anche sul comma 6 dell’articolo 4 che, secondo il Pd e i radicali, obbligherà i testimoni di Geova a ricevere trasfusioni di sangue contro la loro volontà.
SCHIFANI – «Quello appena concluso con il voto dell’aula – dichiara il presidente del Senato, Renato Schifani, prima di dare il via alla votazione – è stato un confronto libero e franco, guidato solo dalla coscienza di ognuno. A conclusione di questo dibattito – aggiunge Schifani – consentitemi di manifestare, come presidente del Senato, il mio riconoscimento a tutti voi per il lavoro svolto. Non posso non sottolineare come tutti noi abbiamo in questi mesi adempiuto a un obbligo: quello di contribuire a dotare il Paese di una disciplina in una materia che la richiedeva con forza da tempo, e che ci vedeva tra i pochi che ancora ne erano privi».
PDL – Esulta la maggioranza. Quella approvata in Senato, dichiara il vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello, «è una legge elaborata guidati dal senso assoluto della difesa del diritto alla vita. La maggior parte di noi – dice l’esponente del Pdl – concorda che su questo tema non si sarebbe dovuto legiferare, ma a sfidare il Parlamento è stata la magistratura, con interventi che abbiamo giudicato fuori dall’ordinamento. E assieme alla magistratura, a sfidare il Parlamento, è stata una lobby che vuole spostare più in là la frontiera dei diritti, introducendo l’eutanasia senza neanche prendersi il disturbo di chiamare le cose con il loro nome». Senza nominarla espressamente, il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri dedica a Eluana Englaro l’approvazione del ddl. «Il Senato – afferma in una nota – ha scelto per la vita, contro il partito della morte e dell’eutanasia. Avremmo voluto fare prima una legge che impedisse eventi drammatici. Dedichiamo il voto di oggi a chi non c’è più. A chi ogni giorno assiste chi soffre, alle suore di Lecco in particolare. Siamo certi che il dibattito proseguirà con serietà e maturità. Noi abbiamo seguito la nostra coscienza. Coesi e sereni. Questa legge è un elemento identitario del Pdl che nasce. È stato un buon giorno per il Senato e per la Repubblica».
IL PD – Insorge invece l’opposizione di centrosinistra – nonostante il dissenso di alcuni senatori cattolici -, secondo la quale questo ddl è anticostituzionale. Il Partito democratico promette una nuova battaglia parlamentare alla Camera. Duro il commento di Anna Finocchiaro: «Da parte vostra – attacca il presidente dei senatori del Pd, rivolgendosi alla maggioranza – ho visto solo paura e sordità. E io sono forte di tutto questo nell’annunciare il voto negativo del partito democratico a questa legge, mentre, nello scrosciare dei vostri applausi, morirà la libertà sancita dall’articolo 32 della Costituzione, quello voluto da Aldo Moro». «Il testo varato dal Senato – afferma il presidente dei Liberal Pd, Enzo Bianco – purtroppo non ha nulla a che vedere con il testamento biologico. La maggioranza lo ha persino peggiorato con protervia. Se la Camera dovesse perseverare in questo grave errore, non resta che una strada: aspettare le decisioni della Corte Costituzionale e intanto promuovere un referendum abrogativo».
I DISSIDENTI – Un tema, quello del biotestamento, che ha provocato aspre discussioni anche all’interno dei singoli gruppi. I casi di coscienza, in qualche caso divenuti casi politici come per la senatrice Dorina Bianchi del Pd, si sono però contati alla fine sulle dita delle mani. Nel PdL non ha partecipato al voto Laura Bianconi, ma hanno votato contro Marcello Pera, Antonio Paravia e Ferruccio Saro. Lucio Malan si è astenuto. Nel Pd, invece, sono stati confermati i voti di dissenso dal gruppo, e dunque favorevoli al ddl, di Emanuela Baio e Cluadio Gustavino. Non ha partecipato al voto il senatore Luigi Lusi.