Cari amici,
Il QE è finito. Chi comprerà d’ ora in poi il debito pubblico americano?
La Cina credo di no. Gli operatori privati non credo proprio, specialmente con il dollaro che perde progressivamente di valore.
Che succederà d’ ora in poi?
Gli esperti, e tutti noi poveri spettatori, ce lo chiediamo.
Sicuramente i prezzi delle materie prime aumenteranno, a causa della svalutazione del dollaro.
In particolare il petrolio che nel mondo è prezzato in dollari, continuerà la sua ascesa incontrollata, e tutti noi ne pagheremo le conseguenze pagando di più la benzina.
Chi comprerà d’ ora in poi il debito pubblico americano? Nessuno lo sa!
Il punto della questione è che la chiusura del QE ha fatto evaporare gli equilibri finanziari che finora hanno tenuto in equilibrio i conti finanziari dello stato americano.
Ora la Fed adotterà altre politiche “improvvisate”, che caleranno sul mercato comportando delle reazioni a loro volta improvvisate e incontrollabili.
Una cosa è sicura: L’ inflazione aumenterà riequilibrando tutto il valore perduto dal dollaro americano, fino a quando il mercato inizierà ad emarginare l’ influenza che la moneta USA esercita sui mercati dei beni e dei servizi internazionali.
Preghiamo che questo processo non sia troppo violento.
Wall Street Italia
New York – Le misure straordinare messe in atto dalla Federal Reserve per dare un’accelerata alla ancora fiacca ripresa economica degli Stati Uniti non e’ stata la panacea che si sperava.
E’ difficile trovare anche un solo fattore a dimostrazione che il piano di acquisto di $600 miliardi di titoli di stato a lunga scadenza sia un successo, o per lo meno abbia avuto un qualche effetto positivo. La crescita economica e’ calata di intensita’ da quando il programma ha preso il via nel terzo trimestre del 2010.
La Fed continua a negare le tesi di chi sostiene che il programma sia stato un fallimento, avendo esso provocato piu’ danni che vantaggi. Anche se non si puo’ dire chi abbia torto o ragione, il mero fatto che il dibattito c’e’ e sia aperto dovrebbe essere sufficiente a servire da avvertimento per la Fed. Un monito che recita a chiare lettere: “basta con le politiche sperimentali”.
Se si guarda ai dati puri e crudi, il programma non sta facendo bene all’economica e non puo’ farlo in questo contesto. Il vero problema riguarda la dimensione e non il prezzo. Per chiunque ne capisca qualcosa di come funzionano i sistemi bancari moderni, non ci sono dubbi.