Cari amici,
Cosa ce ne facciamo noi cittadini, di una guerra all’ ultimo voto sul nome di Berlusconi?
Io non so più qual’ è l’ interesse dell’ Italia, perchè non riesco a vedere alcun vantaggio in questa situazione politica così immobile.
Cosa ci guadagnamo dalle elezioni anticipate? Nulla di buono si intravvede!
Berlusconi, a mio giudizio, dovrebbe lui stesso fare spazio, almeno nel suo partito, ed immaginare una degna successione.
Invece mi sembra che abbia il tono di chi vuole governare per sempre, a prescindere da ogni considerazione di opportunità.
L’ ostinazione del Presidente del consiglio di voler restare al potere a qualsiasi costo, anche rischiando di trascinare il Paese in un elezione estenuante che probabilmente sfocerebbe in un plebiscito sulla sua persona, blocca ogni ipotesi di mediazione.
Tutto il dibattito politico in Italia è profondamente corroso da questa lotta senza quartiere tra chi considera Berlusconi uno statista, e chi un affarista senza scrupoli.
Mi chiedo se ci sarà un fururo per noi? Su quale etica sociale di riferimento? Con quali protagonisti?
Quale futuro immaginiamo di poter costruire insieme?
All’ estero ci guardano! Non possiamo continuare ad offrire questo spettacolo indecente!
La Repubblica
ROMA – Potrebbe rivelarsi una giornata decisiva per lo sviluppo della crisi politica la giornata che si è aperta oggi con la riunione dei vertici di Futuro e libertà. Gianfranco Fini ha convocato i vertici del partito e i coordinatori regionali per fare il punto in vista del 14 dicembre. Al termine dell’incontro, al quale hanno partecipato tutti gli esponenti di punta di Fli, il partito ha diramato una nota per puntualizzare che “se Berlusconi non prenderà atto della necessità di aprire, attraverso le sue dimissioni, una nuova fase politica, Fli voterà la sfiducia”. Posizione condivisa anche dalle cosiddette “colombe” come Giuseppe Consolo. Il parlamentare, lasciando la sede di Farefuturo dopo la riunione con Fini, ha spiegato che “c’è una linea unitaria di tutto Fli” malgrado punti di vista diversi. “Nel nostro movimento c’è chi la pensa più in un modo o più in un altro, ma poi saremo compatti”. Quanto a un possibile riavvicinamento con il Pdl, Italo Bocchino ha spiegato che ”al momento non mi sembra ci sia una trattativa in stato avanzato, nelle prossime ore, comunque, potremo dire di più”.
La riunione di Futuro e libertà non è però l’unico appuntamento in grado di dare indicazioni sulla sorte del governo. In giornata è prevista infatti anche la conferenza stampa congiunta di Domenico Scilipoti1, Massimo
Calearo e Bruno Cesario, i tre parlamentari che dopo la comprevendita di voti lanciata da Silvio Berlusconi sembrano tentati di passare al fianco del premier. Sul tema da registrare da la forte presa di posizione del segretario del Pd Pierluigi Bersani. “Leggo i giornali e mi sorge spontanea una domanda: se ci si rivolge a parlamentari facendo opera di convinzione non solo sotto il profilo politico e culturale, ma anche a quello materiale siamo di fronte a uno scandalo o a un reato di corruzione?”, dice il numero 1 dei democratici. “Questo lo vorrei chiedere ai commentatori e agli esperti – aggiunge – ho sentito voci che mi auguro infondate e che mi preoccupano per la salute della democrazia. C’è un’aria che suscita qualche inquietudine”. Sul tema è intervenuto anche Bocchino.”Non ci occupiamo di calciomercato – ha sottolineato – se anche il governo riuscisse ad avere una maggioranza con acquisizioni dell’ultima ora non sarebbe una soluzione politica”.
Speciale “La Compravendita nome per nome” 2
Sempre oggi si riuniscono anche i vertici del Pdl per fare il punto della situazione. Difficile però che dall’incontro possa emergere qualche cambiamento alle linea intransigente ribadita sin qui. Neppure la proposta di un reincarico lampo a Silvio Berlusconi in caso di un passo indietro prima del voto del 14 avanzata ieri da Bocchino sembra infatti aver fatto cambiare idea al premier. “L’ipotesi di dimissioni di Berlusconi non è tra quelle contemplate né immaginate e conseguentemente l’ipotesi di un Berlusconi bis non esiste”, mette in chiaro il ministro della Giustizia Angelino Alfano conversando con i cronisti in Transatlantico alla Camera. E a bocciare questa possibile soluzione è anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni. “Gli incarichi, mi pare, li dia ancora il presidente della Repubblica, non un parlamentare”, taglia corto il responsabile del Viminale. L’intransigenza del Pdl sembra nascere tra l’altro anche dalla convinzione che l’opppsizione non abbia i numeri per sfiduciarei l governo. “Ho buoni segnali, che Berlusconi avrà la fiducia è sicuro”, dice il ministro della Difesa Ignazio La Russa.