Berlusconi da Onna: «Rispetto
per tutti i caduti non è neutralità»
«La Resistenza è uno dei valori fondanti della Nazione»
Di Pietro: ma il Cavaliere non è un novello partigiano
Dopo la festa arriva il tempo delle domande e delle riflessioni.
Mi chiedo: Che cos’ è la libertà?
Da un certo punto di vista trovo giusto che il presidente di un partito che si chiama “il popolo della libertà” festeggi la festa del 25 aprile.
Del resto Berlusconi dice: “Dobbiamo ricordare con rispetto tutti i caduti, anche chi ha combattuto dalla parte sbagliata sacrificando la propria vita ad una causa già persa”.
Ma allora la libertà vale per tutti!
Ogni persona di buon senso sacrifica la propria vita per gli ideali in cui crede “davvero”.
Ma oggi, quali sono questi “ideali”?
Credo che oggi moltissima gente è indifferente al senso della vita, e fondamentalmente non crede più in niente!
Dobbiamo riconoscere che gli ideali morali non sono al centro della nostra vita pubblica, e quando si approfondisce un po’ il significato di queste parole, ci si accorge che è difficile anche metterci d’ accordo su quale sia questo significato.
Non credo che la “libertà” sia quel valore che unisce il “popolo della libertà”.
La libertà senza giustizia non vale nulla! E oggi in Italia, così come nel resto del mondo non c’ è giustizia!
La gente è oppressa dalla fame, dai debiti, da un consumismo inarrestabile, da una mancanza d’ amore che causa una solitudine che ci accompagna ogni giorno.
La liberazione del 25 aprile ci appare un lontano ricordo di antiche genti, che hanno combattuto duramente contro gli oppressori e li hanno vinti.
…ma noi siamo ancora capaci di lottare?
Corriere della sera
L’AQUILA – Alla fine il premier Silvio Berlusconi ha voluto fare chiarezza e sedare le polemiche precedenti. E in occasione della cerimonia del 25 aprile da Onna, paese simbolo del terremoto dell’Abruzzo, parla chiaramente: «Dobbiamo ricordare con rispetto tutti i caduti, anche chi ha combattuto dalla parte sbagliata sacrificando la propria vita ad una causa già persa. Questa non è neutralità o indifferenza perché tutti gli italiani stanno con chi ha combattuto per la patria. La Resistenza, come il Risorgimento, è uno dei valori fondanti della nostra Nazione e rimanda alla libertà che viene prima delle leggi e dello Stato». «Viva la festa di tutti gli italiani, festa che deve diventare di libertà. Sono convinto che siano maturi i tempi perchè la festa della Liberazione possa diventare la festa della libertà, e possa togliere a questa ricorrenza il carattere di contrapposizione che la cultura rivoluzionaria le ha dato e che ancora divide piuttosto che unire. Il 25 aprile infatti fu all’origine della nostra democrazia» ha detto ancora Berlusconi nel suo discorso (leggi il testo integrale). Parole che hanno suscitato una nuova reazione di Dario Franceschini: «Ora sia coerente e fermi il progetto di legge che equipara partigiani e repubblichini».
DI PIETRO CRITICO – «Berlusconi non è il novello partigiano d’Italia. Coloro che non stavano con chi faceva la Resistenza, coloro che non l’hanno riconosciuta fino a ieri, se oggi partecipano alla festa del 25 aprile lo fanno, ipocritamente, per comprare un po’ di consenso a buon mercato», ha dichiarato Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei Valori. «Chi ci va, ci deve credere – ha aggiunto il leader dell’Idv – altrimenti la sua è una presa in giro. Chi governa l’Italia, ai vari livelli, ha il dovere di ricordare che ci siamo perchè qualcuno, prima di noi, ha dato la vita per la nostra democrazia e liberta». «Io non mi permetterei di allontanare nessuno dalla festa del 25 aprile – continua – resta invece l’amarezza in bocca per chi la strumentalizza senza sentirla dentro l’animo».
LA RUSSA – «Con le parole del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio si apre la porta a una celebrazione assolutamente condivisa del 25 aprile, festa di tutti gli italiani» ha dichiarato invece il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. «Ho apprezzato particolarmente le parole del presidente della Repubblica che fanno di questa data una festa di tutti coloro che si riconoscono nella Costituzione, indipendentemente dal giudizio storico di quegli anni».
LE VISITE A ONNA – In mattinata il leader del Pd, Dario Franceschini, si è recato prima a Filetto (L’Aquila), dove ha reso omaggio alla lapide che reca i nomi delle 17 vittime della strage nazista del 7 giugno 1944, e poi a Onna, per le celebrazioni del 25 Aprile. Qui, prima di una breve visita nella tendopoli, ha incrociato il leader Udc Pier Ferdinando Casini, anche lui presente per celebrare la Liberazione e visitare i terremotati. I due leader si sono salutati, camminando in mezzo ad un alto strato di fango. «State tranquilli, ora ce ne andiamo, tanto qui creiamo solo disagio» ha detto Franceschini a volontari e sfollati nel campo di Onna. «Ora piove e le cose si complicano – ha detto poi Franceschini agli sfollati -. La ghiaia non ve l’hanno portata?». Poi un messaggio di speranza: «Adesso si riparte, so che gli abruzzesi sono gente forte».
ANCORA SCOSSE – Intanto ancora scosse di terremoto in provincia dell’Aquila, nella notte e in mattinata. Intorno alle 2 di notte una scossa è stata avvertita in particolare dalla popolazione di L’Aquila, Lucoli e Scoppito, con una magnitudo locale di 2.7. E ancora alle 9.18 è stata registrata una scossa di magnitudo 2.6, con epicentro tra i Comuni di Barete, Cagnano Amiterno, Fossa, Lucoli, Ocre e Poggio Picenze.