Bankitalia lancia l’allarme “Il Paese è in stallo e non cresce”
Toni preoccupati nel Bollettino economico di via Nazionale “Famiglie in difficoltà, consumi in calo, investimenti fermi”
Cari amici,
Recita un famoso proverbio che “quando c’ è la salute c’ è tutto”!
Mi domando: Stiamo tutti bene?
E l’ economia come va?
Risposta: Da che mi ricordo non è mai andata così male!
Voi che leggete questo forum, già sapete le dinamiche di questa crisi da almeno un anno a questa parte.
Tutti i cosiddetti “tecnici economisti” sono concordi nel dire che se non si adotteranno seri rimedi, la situazione economica italiana peggiorerà molto di più di quella europea (la quale dal suo canto presenta diversi e complessi problemi economici ed anche politici).
D’ altra parte mi sembra anche che circolino idee alquanto confuse su quali siano effettivamente i problemi economici mondiali, e su come possiamo risolverli.
L’ impressione che sento è che si ha paura di “vedere” la realtà, e di stabilire le cause della crisi finanziaria ed economica mondiale.
Questa constatazione è preoccupante!
Siamo su un treno in corsa!
Spero che il manovratore sappia cosa sta facendo, ma la fiducia è poca.
Sono convinto che sia necessario cambiare e migliorare le nostre strutture sociali ed economiche, se vogliamo perseguire una gestione onesta e vantaggiosa della cosa pubblica.
Per ciò che mi riguarda vi propongo di cambiare e migliorare le strutture sociali ed economiche che governano gli Enti Condomìnio, poichè a mio giudizio è evidente che in questa situazione chi ci guadagna non sono i residenti.
E oggi i residenti hanno necessità di “guadagnare”, perchè giorno dopo giorno il loro potere di acquisto decresce!
Pertanto, consiglio a tutti di creare reti solidali tra Comunità Residenziali, perchè avete tutto da guadagnare a mettere insieme idee e valore economico, al fine di garantire controllo e punti di riferimento sociali.
Vi invito ad unirvi alla Community AziendaCondomìnio per condividere insieme questo grande obiettivo.
La Repubblica
ROMA – E’ un quadro a tinte fosche quello dipinto da Bankitalia nel suo Bollettino economico. Un quadro che raffigura un Paese in stallo, dove manca la produttività, dove la crescita del Pil non supererà lo 0,4% nel 2008 e nel 2009. Dove i consumi stagnano, gli investimenti sono fermi, il potere d’acquisto delle famiglie è eroso dalla corsa del costo della vita, con la produzione industriale in calo dell’1% nel secondo trimestre dell’anno. E se ci sono rischi, avverte Palazzo Koch, sono verso un ulteriore peggioramento del quadro se il prezzo del petrolio dovesse continuare a salire.
Pil. Crescita poco sopra allo zero. Il prodotto interno lordo crescerà di appena lo 0,4% sia quest’anno che il prossimo, con un taglio pari rispettivamente allo 0,6% e allo 0,7% rispetto alle stime di gennaio scorso.
Consumi. L’incremento dei consumi privati non andrà oltre lo 0,2% nel 2008 e lo 0,3% nel 2009, appesantito dalla modesta crescita del reddito disponibile reale del settore privato, “compresso”compresso dagli effetti della maggiore inflazione. In forte difficoltà la spesa per beni durevoli (-2%), soprattutto per effetto del deciso calo delle immatricolazioni di autovetture (-10,4%). Rallenta anche la spesa alimentare, frenata dai rincari.
Potere d’acquisto. Prosegue la flessione del potere d’acquisto dei consumatori italiani. Dal Bollettino emerge che “alla fine del biennio 2008-2009, il potere d’acquisto sarebbe ancora inferiore a quello medio del 2007”, alla luce del peggioramento del reddito disponibile reale del settore privato che “verrebbe compresso dagli effetti della maggiore inflazione, sia per via diretta sia indirettamente”. Per questo motivo, “anche in presenza di una sensibile contrazione del saggio di risparmio, i consumi privati risulterebbero poco più che stagnanti sia quest’anno sia il prossimo”.
Inflazione. L’inflazione si manterrà sopra il 3% per tutto il 2008 e si attesterà al 3,8% nella media dell’intero anno per poi scendere al 2,8% nel 2009 su base armonizzata Ue. Ma la Banca d’Italia avverte: il ritorno del costo della vita verso tassi vicini al 2% si potrà realizzare nel 2009 solo “nell’ipotesi che il suo rialzo corrente non si ripercuota sul processo di determinazione di salari e prezzi e resti moderata la dinamica dei costi interni”.
Investimenti. Gli investimenti fissi lordi restano sui livelli del 2007, facendo segnare un incremento complessivo nell’arco del biennio pari a circa mezzo punto percentuale. L’accumulazione di capitale produttivo si contrae dello 0,7% nella media del 2008 e resta ferma nel 2009.
Competitività in calo. L’Italia continua a perdere colpi. La competitività delle nostre merci risente negativamente di una crescita della produttività che rimane inferiore a quella delle altre principali economie dell’area dell’Euro, oltre che dell’effetto dell’apprezzamento della moneta europea. Il divario di competitività risulta assai superiore se misurato con l’indice basato sul Clup (il costo del lavoro per unità di prodotto). Nella seconda parte del 2007 e nei primi mesi del 2008 le retribuzioni hanno registrato una “repentina accelerazione per effetto dei rinnovi contrattuali e di erogazioni una tantum”. Ne è risultato un aumento nel ritmo di crescita del Clup salito – tra l’inizio dello scorso anno e il primo trimestre del 2008 – dall’1,7 a oltre il 5 per cento nell’industria e dallo 0,3 al 4,5 per cento nell’intera economia.
Cala la produzione industriale. Dopo un balzo a gennaio la produzione industriale continua a perdere colpi. Secondo Bankitalia si registra una contrazione di circa un punto percentuale, “in un quadro di progressivo peggioramento degli indicatori di fiducia delle imprese e di flessione degli ordini interni ed esteri”.
I commenti. Quello che emerge dall’ultimo Bollettino della Banca d’Italia è “un quadro preoccupante ma ampiamente previsto”, secondo i leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Secondo il segretario del Pd Walter Veltroni i dati “Confermano in modo evidente la drammaticità di una situazione che sta diventando una vera emergenza”. Nonostante questo, “da parte del governo c’è totale sottovalutazione”, accusa Veltroni.