Animali in condominio. Meglio assicurarli
L’altra faccia della medaglia. Mancano solo una paio di mesi. La nuova legge di riforma sul condominio, all’art.1138 del codice civile, dispone che "le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici". Sicuramente la norma rappresenta un passo in avanti nei confronti dei diritti degli animali e dei rispettivi proprietari, ma apre la porta anche ad una serie di problemi strettamente connessi alla detenzione dei medesimi all’interno di spazi comuni e proprietà esclusive.
Cosa dice le legge? E’ necessario preliminarmente ricordare che tutti i padroni di cani, hanno dei doveri previsti dalla legge. Analizziamoli.
Ordinanze del Ministero. Una prima ordinanza, la n° 9/2004, introdusse l’obbligo per i proprietari di 17 razze canine, considerate pericolose, di dotarsi obbligatoriamente di un assicurazione per cani. La finalità era quella di tutelarsi da eventuali danni causati a terzi, pena una multa di 206 euro o addirittura l’arresto per tre mesi. Questa ordinanza ministeriale fu molto criticata in quando si faceva notare che non esistono razze aggressive ma cani aggressivi o diventati tali perché educati male o non gestiti bene dal padrone. Successivamente, con l’ordinanza del 3 marzo 2009, fu eliminata la c.d. black list, stabilendo che il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso. Quindi la lista delle razze per le quali era obbligatoria l’assicurazione fu comunque tolta lasciando ai veterinari e medici di pronto soccorso l’obbligo disegnalare cani mordacio episodi di lesioni riconducibili ad attacchi di cani aggressivi o mordaci che comporta l’iscrizione degli autori in un apposito registro e contestualmente l’obbligo per i proprietari di stipulare una polizza assicurativa contro danni a terzi.
Anagrafe canina. Si tratta di un registro nazionale alimentata dalle singole anagrafe territoriali, che intende fornire i riferimenti utili per rintracciare il luogo di registrazione degli animali e il loro legittimo proprietario, nel rispetto della tutela della privacy del cittadino. Secondo le norme vigenti, ai proprietari di tutti i cani spetta, inoltre, l’obbligo di registrare l’animale all’anagrafe canina, che identifica i cani con un tatuaggio o con un microchip; vaccinarlo; munirlo di passaporto europeo per spostarsi all’interno della comunità europea; applicare la museruola e il guinzaglio nelle vie o in altri luoghi pubblici e nei locali pubblici. L’iscrizione è obbligatoria ai sensi della legge n°281 del 1991 successivamente è stata chiarito questo obbligo dall’Ordinanza 6 agosto 2008 poi prorogata con un’altra Ordinanza del 21 luglio 2010.
Articolo 2052 del codice civile. La norma stabilisce che il proprietario di un animale, o chi se ne occupa, ne è responsabile per la legge per gli eventuali danni provocati dal suo animale. Se sprovvisti di una specifica assicurazione per cani, si risponde personalmente dei danni.
Perché assicurare il proprio cane? Per tutelarci dai danni che possono eventualmente causare i nostri cani e gatti abbiamo solo uno strumento: stipulare una apposita assicurazione. Le principali compagnie assicurative propongono, già da tempo, polizze specifiche su animali. Come abbiamo visto ai sensi dell’art. 2052 cod. civ. il proprietario di un animale è responsabile dei danni causati dal proprio animale, sia quando è sotto la sua sorveglianza sia nel caso fosse sfuggito al controllo. Vi sono molte sentenze che hanno condannato il proprietario del cane poco diligente. Una sentenza, la n° 4672 del 3 febbraio 2009, emessa dalla Corte di Cassazione, ha stabilito che il proprietario che non custodisce adeguatamente l’animale, risponde dei danni causati a terzi. Nel caso di specie non aveva usato una particolare cautela nella gestione del suo cane all’interno del cortile condominiale facendolo giocare a palla senza limitarlo né con un guinzaglio, né con una museruola.
Il Tribunale di Bari con sentenza del 12-04-2006 ha ritenuto responsabile il condominio ex art. 2043 c.c. nei confronti del condomino – terzo danneggiato – per non aver provveduto a rimuovere gli escrementi prodotti dal suo cane (nella specie un pastore tedesco) e di non aver impedito di abbaiare ripetutamente durante le ore notturne. Il giudice barese, in questo caso, ha ritenuto responsabile tutta la collettività condominiale per non aver impedito che le immissioni olfattive e sonore fossero prodotte dal cane di proprietà di un condomino con continuità e sistematicità tanto da pregiudicare la tranquillità nell’edificio condominiale anche nelle ore notturne. Per tali motivi il giudice dichiara responsabile il condominio ex art 2403 c.c. per non aver inibito la condotta illecita del condomino proprietario del cane, provocando un inevitabile danno sotto il profilo psicologico e ed in genere alla salute fisica a tutta la collettività condominiale. Un decisione analoga nel suo genere è stata emessa dal Tribunale di Gorizia del 24 settembre 2001, il quale ha ritenuto responsabile una condomina per non aver impedito l’eliminazione di persistenti aggressioni olfattive di origine felina, particolarmente sgradevole, che provocano uno stato di disgusto, irritazione ed ansia che non possono non ricevere, dal punto di vista risarcitorio, un trattamento analogo dai danni provocati dalle immissioni acustiche.
Quanto mi costa? In Italia ad oggi solo il 10% dei possessori di animali domestici risultano aver stipulato una polizza assicurativa. Con l’introduzione della nuova legge questa nuova voce di spesa, sarà inserita nel budget familiare. Quindi avere dei cani e gatti in condominio avrà inevitabili ricadute anche di carattere economico. Diverse assicurazioni, hanno nel loro portafoglio, questa tipologia di contratto. Le “polizze cane” hanno diversi costi a seconda della razza da assicurare. Nonostante la legge non preveda una lista nera che indichi l’obbligatorietà di stipulare una polizza assicurazione per certe razze, in certi casi esiste una oggettiva maggiore pericolosità dovuta alla natura aggressiva di alcune razze. Per tali motivi qualche assicurazione applica delle tariffe diverse o applica dei limiti di qualche tipo. Alcune compagnie non stipulano polizze per particolari razze considerate “pericolose”. In merito alle tariffe si parte da 30/ 40 euro all’anno fino a 100,00 euro che contengono anche la copertura veterinaria e la tutela legale.
Ivan Meo, consulente giuridico