Del Noce: “O arrivano i risultati o è crisi”
Bonolis: “Arcigay contro Povia per rabbia”
Cari amici,
Da anni non “guardo” Sanremo, ma mi piace leggere gli articolo che riguardano questo “evento”.
Mi sembra che con gli anni lo spettacolo diventi sempre più “gonfiato” di gossip!
Della musica pochi se ne interessano!
Ciò che leggo sono polemiche sui conduttori e sugli ospiti.
I soldi “girano” dove la gente guarda! Pochi sono quelli che si informano in modo critico.
Il “mercato” comanda, ma il mercato siamo noi!
Non a caso gli ascolti di Sanremo scendono ogni anno, e l’ articolo che segue riporta con chiarezza che questo potrebbe essere l’ anno della “svolta”.
Se gli ascolti dovessero “crollare” dubito che il prossimo anno il conduttore potrà “pretendere” un milione di euro!
Per cui, “possiamo” governare il mercato “non” guardando il festival di Sanremo, e “non” andando allo stadio.
Ma non scegliamo da soli! Da soli si perde!
Organizziamoci, e organizzatevi insieme alle vostre Comunità Residenziali.
Possiamo organizzarci in “grande” per mezzo della Community AziendaCondomìnio, e in “piccolo” con l’ aiuto degli amministratori di condominio.
Gli amministratori di condominio, infatti, possono diventare veicoli per creare legami solidali sul territorio tra i residenti.
Se non lo fanno è perchè “gli conviene” tenere i residenti divisi in Comunità Residenziali ed isolati, senza informazioni, senza possibilità di comunicare, senza voce.
Noi della Community AziendaCondomìnio vi diamo la possibilità di unirvi e di partecipare nelle scelte collettive di gestione.
Sappiate che se “voi” non vi preoccupate di scegliere ciò che vi conviene, altri sceglieranno al posto vostro e vi “imporranno” servizi scadenti ai massimi prezzi di mercato.
Questa evidenza vale sia per Sanremo, sia per chi arriva ad aggiustare la lampadina del vostro condomìnio.
La conoscenza crea informazione, controllo e legami solidali sul territorio!
Corriere della sera
SANREMO – Il compenso del conduttore che finisce in procura, le proteste dei gay, il caso Benigni, l’allarme del direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce sulla salute del festival: la 59ma edizione si apre, nella migliore tradizione, tra le polemiche. “Parliamoci chiaro o arriveranno i risultati quest’anno o dovremo ufficializzare la crisi di questo evento”, dice Del Noce, che getta acqua sul fuoco sui compensi “in linea con quelli dello scorso anno. Perché nessuno protesta per quelli dei dei calciatori?”.
Il caso tiene banco e rischia di avvelenare il debutto: con un esposto urgente, inviato alle Procure della Repubblica di Sanremo e di Roma e alla Corte dei Conti, il Codacons ha chiesto il sequestro dei contratti stipulati dalla Rai con Paolo Bonolis e con Roberto Benigni. “Il milione di euro percepito da Bonolis per la conduzione e la direzione artistica della kermesse è ormai assodato”, spiega l’associazione. “Ciò che non è chiaro, invece, è il compenso riconosciuto dalla Rai a Roberto Benigni. Pur di averlo sul palco dell’Ariston la Rai, secondo le indiscrezioni, avrebbe ceduto i diritti delle partecipazioni del comico sulla tv di Stato da sfruttare per l’home video. Diritti valutati in 350 mila euro, ma che per alcuni potrebbero arrivare addirittura a 2 milioni di euro”.
Bonolis non si scompone: “E’ una polemica sterile, messa in atto da persone che cercano di gettare ombre sulla luminosità del Festival. Parlano di compensi che sono simili a quelli degli altri anni, che riguardano il lavoro di un anno. E’ un diversivo. Ci sono persone che si adoperano per il Festival e altre che adoperano il festival”. Lui dice che lo sta organizzando “col cuore”. “Non ho poteri medicamentosi su Sanremo. Credo che questa manifestazione abbia in sé gli anticorpi per riprendersi. Diciamo che noi speriamo di riuscirli a metterli nella giusta luce”. Il salvatore della patria insiste: “Io devo pensare prima di tutto al prodotto, l’obiettivo è costruire un bel Festival, e pensiamo di averlo costruito, e ora speriamo che arrivino ottimi ascolti. Non posso lavorare sugli ascolti, lavoro sul progetto”. Il conduttore torna dopo quattro anni, il Festival 2005 segnò ascolti trionfali: la Rai spera di fare il bis, anche se il panorama televisivo è molto cambiato.
Il conduttore del rilancio si è portato Luca Laurenti e ha due assi nella manica: Mina domani proporrà “Nessun dorma” e, a differenza di quanto annunciato, si vedrà in immagini recenti, e Roberto Benigni. La sua è l’esibizione più attesa, dopo le polemiche sui 350mila euro legati alla partecipazione all’Ariston e alla restituzione dei diritti televisivi delle sue esibizioni in Rai. Un minuto dei diritti home video del materiale “barattato” dalla Rai con la performance di Roberto Benigni costa normalmente a qualunque acquirente sul mercato 2.200 euro. A scriverlo, evidenziando il danno portato all’azienda in una lettera inviata al direttore generale della Rai Claudio Cappon, è l’amministratore delegato di Rai Trade Carlo Nardello. Per intenderci, secondo queste cifre, se a Benigni sono stati ceduti 500 minuti, il valore di mercato al quale potrebbe acquistarlo un editore che volesse realizzare un dvd, sarebbe di un milione e 100.000 euro, se i minuti arrivassero addirittura a 1000 (come qualcuno ha azzardato sulla stampa) il valore arriverebbe a 2.200.000 euro. Una cifra molto distante dai 340 mila euro che è stata valutata nell’accordo.
Ma Bonolis pensa solo all’esibizione del premio Oscar, promette che andrà a ruota libera: “State certi, ci divertiremo. Avrà la massima libertà d’azione. Ho cinque figli, l’unica cosa che mi interessa garantirgli è l’assoluta libertà. Se non esercitassi questo nel mio lavoro non lo potrei garantire neppure a loro”. Del Noce annuisce: “Ho condiviso con Benigni ‘L’ultimo del paradiso’. Quando si chiamano artisti di questo livello si lasciano esprimere. Sta alla sensibilità dell’artista sapersi muovere nel contesto in cui si trova”.
Le associazioni omosessuali sono sul piede di guerra contro Povia e il suo brano “Luca era gay”: prima manifestazione domani, un’altra organizzata dall’Arcigay sabato sera. “Quella portata avanti dall’Arcigay è una battaglia giustissima, ma non deve esserci una chiusura totale o peggio, l’arroganza: penso che il brano non sia una traiettoria irriverente, ma uno dei tanti racconti che l’omossessalità può raccontare” commenta Bonolis “l’omosessualità è una cosa naturale come il mare, lo stambecco, la sintesi clorofilliana. Non ci chiediamo se il mare è bene o male. La battaglia dei gay è una lotta giusta, ma l’impegno a non accettare una storia è uno sbaglio, dettato dalla rabbia per una battaglia che non avrebbero mai dovuto combattere”. E a chi cita l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, che su un settimanale ha criticato il brano di Povia, ha detto: “La gente su questo palco cerca di infilarsi come i sorci”.
Povia, che con questa storia si sta facendo una gran pubblicità, sul sito di “Sorrisi e canzoni” è lapidario: “Le manifestazioni gay per protestare contro la mia canzone non mi spaventano. Non me ne frega niente. La provocazione va bene, a me piace provocare, sono un provocatore, ma l’intimità deve restare privata. A un bambino che vede due uomini che si baciano non puoi dire che si tratta solo di due uomini che si vogliono bene, perché due che si vogliono bene non si baciano sulla bocca”.
(16 febbraio 2009)