Acer nel mirino di quattro condomini a Cento
Proteste sulla carenza dei servizi e sull’obbligo imposto dall’azienda ai residenti nella scelta dell’amministratore

«L’amministrazione Acer è inesistente, o almeno, c’è per prendere il compenso e tenere i conti, ma quando è ora di fare i lavori per cui è pagata, non si fa vedere». C’è amarezza, ma anche l’intenzione a far valere i diritti nella rappresentanza degli inquilini che risiedono nei vari condomini centesi amministrati da Acer.

A motivare la protesta, è Virna Cavicchi che abita nel condominio di via della Quercia 3: «In caso di necessità poi, se telefoni ad Acer, non si riesce a parlare con nessuno.

Più volte ci siamo rivolti ad Acer e anche al Comune (proprietario dei condomini), ma tra i due il rimpallo di compiti e responsabilità è continuo e va avanti da anni.

Eppure c’è anche un regolamento comunale da rispettare». E prosegue: «Quando telefoniamo per segnalare un problema ci sentiamo derisi. Eppure paghiamo. I nostri diritti, prima di tutto di persone e poi di inquilini dell’edilizia popolare pubblica, vengono calpestati: ma dove sta scritto che siamo obbligati a tenere Acer come amministratore di condominio, un’istituzione la cui nomina è decaduta e che non ha alcun punto di riferimento per noi inquilini, quando la legge ci consente di poter scegliere liberamente un amministratore?».

La Cavicchi parla poi dell’assenza di assemblee di condominio e approvazioni di bilancio: «Non solo manca il preventivo 2013, ma non è neppure mai stato presentato o approvato il consuntivo 2012. Nei bilanci non vengono riportate nei dettagli le spese effettuate, per cui sappiamo che il compenso annuale ad Acer è di 1500 euro da suddividere tra noi 24 condomini, ma senza sapere a cosa sia dovuta questa cifra.

Senza contare le infinite segnalazioni della presenza di eternit nel tetto e sui garage, che essendo rotto, provoca anche infiltrazioni d’acqua, ma nessuno s’incarica della sua rimozione. Ci è voluto un anno per la chiusura di un buco nel cortile, e rimangono tanti problemi anche strutturali nei condomini, ma la vera difficoltà è la mancanza di Acer. Occorre avere una persona di riferimento a cui far presente tutto questo e che si incarichi di affrontare le questioni».

La situazione al condominio di via Prato Fiorito, come riferiscono Giovanna Minezzi e Francesco Govoni è migliore, ma anche loro lamentano di non aver avuto da due anni nessuna riunione di condominio, e neppure i bilanci. E fanno un esempio: «Da tre mesi la pulsantiera dell’ascensore è rotta, ogni giorno ci viene detto che all’indomani arrivano ad aggiustarla, ma la pulsantiera a oggi è là che penzola».

Nel gruppo, c’è anche una rappresentante dei condomini di via Respighi: «Se andiamo in Comune a lamentarci ci dicono che siamo fortunati ad avere la casa popolare. Eppure noi da contratto paghiamo sia l’affitto, quasi 300 euro, sia la quota per l’amministrazione Acer: 35-38euro al mese. Se si paga è giusto che servizi e interventi ci siano, ma questo non avviene da tempo.

Ci sono grondaie fatiscenti, rotture di tubature con perdite d’acqua che rimangono anche per 25 giorni. Poi vengono rappezzate e tornano a rompersi. La conseguenza? Fatture di Hera anche da 40mila euro. Senza contare il passaggio continuo nel parcheggio del condominio, che nessuno fa le pulizie delle scale, che avvengono liti nei corridoi, con danni che poi vanno a carico di tutti. Siamo abbandonati a noi stessi».

Nel condominio di via Respighi 2 abita anche Carla Venturi che spiega: «A oggi noi non abbiamo problemi perché da 27 anni ci siamo autogestiti tra noi, sistemando ogni cosa. A giugno, l’assemblea dei condomini ha optato di passare da un’amministrazione in autogestione a quella Acer, che ci ha detto che doveva revisionare i conti dei 2 anni precedenti. Per noi è quindi l’inizio di un percorso che non vogliamo che diventi come quello degli altri. Per questo chiediamo chiarezza, sia per quanto riguarda i conti che la quota che aspetterà ad Acer per amministrare correttamente il condominio. Siamo agguerriti e continueremo nel percorso intrapreso per far valere i nostri diritti di inquilini».
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