Borse euforiche, vola Tokyo. In rialzo anche le piazze europee!
La Borsa giapponese (ieri chiusa) fa segnare un rialzo record. Bene Londra, Parigi, Milano e Francoforte
Cari amici,
Fortunatamente il mercato finanziario ieri non è crollato!
Il fatto che siamo ancora in piedi è già un buon risultato.
Gli operatori “professionisti” hanno ripreso fiducia dopo le molteplici rassicurazioni dei governi mondiali, e, per questo motivo, hanno ripreso a comprare “in massa”.
Il cosiddetto “parco buoi” (cioè tutti gli “altri” operatori non professionisti che si muovono tutti insieme a comprare o a vendere, come i buoi per l’ appunto), si prevede che riprenderà a comprare oggi.
Pertanto ci siamo risparmiati molti problemi “immediati”.
Tengo a precisare che potremo considerarci fuori pericolo soltanto dopo che i tassi interbancari (in Europa si chiama Euroribor) saranno diminuiti in modo deciso: Quando succederà, significherà che le banche avranno ripreso la fiducia necessaria per ricominciare a “prestarsi” i soldi; soltanto allora potremo scrivere che “il peggio” per ora è passato.
Scrivo “per ora” perchè la crisi strutturale del sistema non è affatto risolta.
I problemi che hanno scatenato la bolla finanziaria che è scoppiata nelle ultime settimane sussistono, e finchè non saranno risolti provocheranno sussulti sempre più frequenti che coinvolgeranno in modo diretto le nostre vite quotidiane!
Di seguito elenco le questioni che “pesano” sui mercati mondiali:
- 1) La quantità di petrolio che viene estratta ogni giorno nel mondo è sempre più insufficiente a soddisfare la domanda mondiale che si incrementa sempre di più.
- Non è un problema di soldi: Se ci sono 4 persone che vogliono mangiare un panino, e il fornaio non produce più di 3 panini al giorno, qualcuno nel mondo resterà digiuno!
- 2) Gli Stati Uniti non possono costringere il mondo a pagare il petrolio in dollari ancora per moltissimo tempo. Il resto del mondo, e soprattutto gli stati arabi, ne hanno le tasche piene (anche se non lo dicono) di questa imposizione, soprattutto perchè gli Stati Uniti sono sempre di più indebitati, e la crisi finanziaria di questi giorni ha incrementato il debito pubblico americano futuro in modo esponenziale.
- 3) La Cina l’ India e l’ Asia stanno progressivamente aumentando il loro peso economico e politico nel mondo, e il loro progresso è finanziato soprattutto con il debito pubblico americano. E’ come se un lavoratore dipendente medio (gli Stati Uniti) volesse acquistare una ferrari ogni anno con i debiti concessi dalle banche. In questa situazione di “esempio”, è evidente che l’ azienda Ferrari (il resto del mondo) ogni anno sarebbe sempre più contrariata.
Se guardate la crisi da questa prospettiva, vi accorgerete facilmente che i problemi strutturali non sono stati ancora affrontati, e la situazione economica mondiale complessiva è nel suo complesso peggiorata.
Pertanto restiamo vigili e curiamo gli interessi delle nostre Comunità Residenziali, poichè solo quando il valore si produce là dove viene consumato abbiamo la speranza di costruire un tessuto economico e sociale integrato e solidale.
Corriere della Sera
MILANO – Dopo il lunedì sprint sulle piazze finanziare di tutto il mondo, grazie al quale sono state recuperate in parte le perdite derivate da una settimana di tracolli, il martedì delle Borse internazionali inizia nel segno di un balzo record. A Tokyo, infatti, l’indice Nikkei chiude gli scambi con un rialzo del 14,15% portandosi a quota 9.447,57 punti, 1.171,14 in più rispetto alla chiusura di venerdì, quando la piazza nipponica aveva terminato gli scambi in profondo rosso a -9,6%: si tratta del guadagno più elevato mai registrato in una sola giornata nei 58 anni di storia della prima Borsa nipponica. Poi tocca alle piazze europee, che in avvio confermano il trend positivo: Londra apre a +3,89%, Parigi a +2,15%, Francoforte +1,44%, Milano +3,75%.
LE ALTRE – Euforia anche nelle altre piazze asiatice. A Hong Kong l’indice Hang Seng a poche ore dalla chiusura registra un aumento del 4,4 per cento. In Corea del Sud, la Borsa di Seoul sale del circa il 5 per cento. Meglio ancora nelle Filippine, dove la Borsa di Manila è arrivata a un +7%. In Indonesia, la Borsa di Giacarta ha superato il 6%.
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