Borse, secondo crollo consecutivo! Solo in Europa bruciati 140 miliardi
Il Mibtel scende del 2,28%, pagano caro anche Londra, Parigi e Francoforte. A Wall Street seduta contrastata
Cari amici,
Le piazze finanziarie di tutto il mondo continuano a segnalare perdite di valore per gli azionisti!
Le borse “calano” quando le previsioni economiche sono negative.
Cioè quando gli investitori “prevedono” che in futuro la situazione economica peggiorerà e, pertanto, le imprese contabilizzeranno perdite economiche.
Su che cosa si basano queste previsioni? Su impressioni, statistiche, analisi preparate da fantomatici “esperti” che esternano valutazioni.
Ci dobbiamo credere? Che ne so? E poi (facciamoci questa domanda) quanto ce ne frega se la borsa cala?
Mi chiedo perchè nelle prime pagine economiche non si parli dei problemi che mi stanno a cuore: La gente è felice? Ha abbastanza per vivere? La qualità della vita nell’ ultimo anno è migliorata? La scuola è finanziata a sufficienza? Quanto dovrebbero scendere gli stipendi dei nostri politicanti per essere in media con quelli dei loro colleghi europei?
E invece no! Lor signori si preoccupano di informarci che “la borsa cala”.
…detta in altre parole, puoi essere il più santo del mondo, procurare del bene per la tua famiglia e i tuoi amici, occuparti di attività che rendono migliori un sacco di gente, ma se non “guadagni” non sei nessuno, e nessuno si occupa di te!
Eppure sono proprio queste attività “antieconomiche” che tengono il mondo in equilibrio e che danno speranza agli uomini!
E’ bene ricordare che i guadagni (e le perdite) di borsa, interessano mediamente pochissime persone nel mondo, che sono già troppo ricche!
Se questa gente perde un poco di soldi “capitalizzati”, francamente mi fa piacere!
Un sacco di gente perde ogni giorno il posto di lavoro, o non lo trova affatto, proprio perchè la ricchezza è distribuita in modo diseguale.
La borsa che cala è un segnale che spero induca la classe dirigente mondiale a cambiare strada!
Se non si rimette mano alle teorie che “governano” la distribuzione della ricchezza, il mondo sarà organizzato sempre peggio, soffriremo sempre di più la fame e l’ inquinamento, e resterà ben poco da vivere alle generazioni future!
Ricordiamoci molto bene che i soldi non si possono mangiare!
Corriere della sera
MILANO – Sui mercati finanaziari si chiude con un altro tonfo la settimana più nera da 5 anni a questa parte: solo sulle piazze europee sono andati bruciati 140 miliardi di capitalizzazione, dopo che giovedì erano evaporati altri 170 miliardi. A Milano l’indice Mibtel ha perso il 2,28%, l’S&P/Mib ha lasciato sul terreno il 2,36%. Inoltre: Londra -2,31%, Parigi -2,65%, Francoforte -2,42%, Zurigo -1,79%.
WALL STREET ALTALENANTE – La Borsa di New York ha concluso la giornata di contrattazioni con andamenti contrastati. Alla fine della seduta a Wall Street e prima delle operazioni di compensazione, il Dow Jones ha guadagnato 32,16 punti(+0,28%), mentre il Nasdaq è arretrato di 3,16 punti (-0,14%). In rialzo anche lo S&P 500, che è avanzato di 5,39 punti (+0,44%). Il colosso finlandese Nokia perde oltre l’8%, a 20,52 dollari per azione, dopo essere arrivata a perdere il 10% e dopo avere chiuso in calo del 9,5% la giornata di contrattazioni in Europa, trascinando al ribasso la Borsa di Helsinky.
IL NUOVO TRACOLLO – L’ennesima giornata di passione per le Borse europee ha significato un calo dell’indice Dj Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati nel Vecchio Continente, del 2,14%, che equivale a 140 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati in una sola seduta. In mattinata la prima doccia fredda arriva dalle borse asiatiche, con Tokyo che lascia sul terreno il 2,75%, per la paura di una recessione mondiale. Poi, nel pomeriggio, si sono fatti sentire i deludenti dati sull’occupazione Usa. Ad agosto il tasso di disoccupazione è salito al 6,1%, ai massimi da 4 anni e mezzo, mentre il numero degli occupati è calato più del previsto. Complessivamente dall’inizio dell’anno l’economia americana ha perso 605 mila posti. Inoltre nel secondo trimestre – in base ai dati della Mortgage Bankers Association – i pignoramenti immobiliari sono aumentati all’1,19%. Il totale delle case pignorate è salito al 2,75%, quasi il triplo rispetto ai tempi del boom immobiliare. La quota di prestiti ipotecari in ritardo con il pagamento delle rate è arrivata al 6,41%, record assoluto.
TELECOM IN FORTE CALO – Telecom Italia è scivolata del 2,99% a Piazza Affari chiudendo a 1,035 euro, al di sotto della soglia di 1,05 euro toccata in mattinata, livello minimo da gennaio 1998. Riguardo al ribasso delle quotazioni, l’ad della compagnia, Franco Bernabè, a margine del seminario Ambrosetti a Cernobbio ha dichiarato che i cali dipendono dal fatto che i mercati «sovrareagiscono». Bernabè ha ribadito che «le prospettive per il 2008 per Telecom sono «stabili» sottolineando che l’azienda «sta affrontando una cura drastica, che continuerà nei prossimi mesi. Ma presto si vedranno gli effetti».
EURO – L’euro scivola a 1,4231 dollari alla chiusura di Wall Street. La moneta unica è scesa ai minimi da quasi un anno a 1,4197 dollari rompendo per la prima volta dal 22 ottobre la soglia di 1,42.
ASIA – L’ondata di ribassi è arrivata anche sulle Borse asiatiche. Tokyo ha perso quasi tre punti, Hong Kong e Giakarta hanno fatto peggio, Shanghai è sulla stessa linea, segnando il peggior calo settimanale dei listini dell’area nell’ultimo già pessimo anno. «La paura è quella che stia montando uno “tsunami” finanziario», affermano gli operatori della zona, con la previsione che la correzione al ribasso per il settore delle commodities, molto debole in questi ultimi giorni, possa travolgere il comparto finanziario e «le società sensibili all’andamento dell’economia», quindi di fatto tutte.
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