Il condominio si ribella alle slot
A Milano, dopo l’opposizione di un condominio, il Comune ha disposto la chiusura per sei mesi di una sala slot, riconoscendo la pericolosità di questo tipo di attività. A volere le slot restano solo Stato e imprenditori
Giuseppe Mandolesi scrive…
Ogni volta che la lentezza della giustizia italiana torna ad essere al centro del dibattito pubblico, puntualmente ci viene ricordato che i cittadini italiani sono uno dei popoli più litigiosi del mondo, e che le cause civili sono rappresentate in larga parte da liti condominiali. I condomini sono i luoghi di discussione e contrapposizione per eccellenza.
Eppure proprio grazie ad un condominio che si è compattato e si è opposto all’apertura di una sala slot che il Comune di Milano ha colto l’occasione per applicare un nuovo regolamento edilizio che vieta l’apertura di sale d’azzardo a meno di cinquecento metri da luoghi sensibili.
La vicenda inizia quando il condominio di Via Cimarosa nega alla Società Uninvest S.p.A. l’autorizzazione ad eseguire i lavori in quanto il regolamento condominiale vieta l’utilizzo dei locali di sua proprietà per l’apertura di Sale Slot. La Società ha successivamente impugnato il ricorso e proseguito i lavori senza l’autorizzazione.
La vicenda è finita in tribunale, e la sua conclusione apre scenari importanti per la lotta al gioco d’azzardo: il Comune, riconoscendo la validità della delibera condominiale, ci mette il carico da undici sospendendo l’attività della sala slot per sei mesi appellandosi al Nuovo Regolamento Edilizio citato, considerato che a trecento metri c’è una parrocchia, un asilo nido, una materna, una scuola elementare ed una media. Si tratta di un provvedimento molto forte, nel quale appare molto chiara la posizione dell’amministrazione sulla diffusione senza regole delle sale slot.
Nelle motivazioni, inoltre, viene detto in maniera chiara che tale provvedimento è volto a tutelare quelle fasce di cittadini consumatori psicologicamente più deboli e a prevenire le conseguenze negative sul territorio derivanti dall’offerta di giochi d’azzardo.
Il quadro comunque appare chiaro: sono mesi che le amministrazioni pubbliche tentano in tutti i modi di approvare regolamenti che limitino il gioco d’azzardo, e sono mesi che lo Stato tenta in tutti i modi di tagliargli le gambe (vedi decreto vergogna che tagliava i fondi ai comuni anti-slot, Governi, lobby e biscazzieri): la vicenda del Comune di Milano viene subito dopo una sentenza del Tar che riconosce valido il regolamento del Comune di Genova che vieta l’apertura delle sale slot ad una distanza dai punti sensibili ancora inferiore: trecento metri da scuole, chiese ecc., cento metri dai bancomat.
Il rischio che tali provvedimenti e regolamenti siano impugnati e annullati davanti a un giudice è molto alto, ma è sintomo di come ci sia la seria volontà di fronteggiare un problema utilizzando tutti i mezzi possibili. Il gioco d’azzardo e la sua lobby dilaga nei quartieri, i cittadini e le amministrazioni dichiarano guerra. E questo, assicurano quelli del movimento contro le slot, è solo l’inizio.
P.s: Un buon modo di ribellarsi facendo sarebbe presentarsi alle prossime assemblee di condominio proponendo di deliberare il divieto di apertura di sale slot nei locali di proprietà condominiale. Potrebbe essere la volta buona in cui tutti si trovano d’accordo.
http://comune-info.net/2014/02/il-condo … sala-slot/
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