Spariti i soldi dei condomini, a processo l’ amministratore
Udine, l’amministratrice di due palazzine accusata di appropriazione indebita: non avrebbe pagato bollette e lavori straordinari
UDINE. Dei soldi che i condòmini versavano mensilmente, soltanto una parte veniva utilizzata per il pagamento delle bollette e degli interventi di straordinaria amministrazione ai quali il denaro avrebbe dovuto invece essere interamente destinato. Il resto sarebbe finito sui conti e nelle tasche dell’amministratrice.
Cioè di colei alla quale i proprietari degli appartamenti avevano dato mandato di gestire la contabilità dei rispettive condomini: uno in via Ermacora e l’altro in viale Ungheria.
Questo, almeno, è ciò che avevano denunciato alcuni residenti e un fornitore e che ha poi sostenuto anche la Procura nei fascicoli – uno per palazzina – aperti sul caso. Appropriazione indebita aggravata dall’abuso di prestazione d’opera l’ipotesi di reato formulata a carico dell’ex amministratrice Adriana Antoniacomi, 62 anni, originaria di Forni di Sopra e residente a Udine, dov’era titolare della “Amministrazioni condominiali A&T sas”.
I processi – due, vista la decisione del giudice di non riunirli in un unico procedimento – sono cominciati ieri, con l’ammissione delle prove e della lista testi del pm (rappresentata in aula dal vpo Giovanna Schirra) e con la costituzione di parte civile del condominio “Santo Stefano” di viale Ungheria 55, nella persona dell’amministratore che le era subentrato.
Toccherà ora all’istruttoria dibattimentale chiarire se e, in caso affermativo, quanto denaro la professionista, che è difesa dall’avvocato Monica Zamparutti, abbia trattenuto per sè nei periodi in cui curò la gestione delle due palazzine. Nel caso del condominio “F-2” di via Ermacora 43-45-47, il pm Lucia Terzariol ha già potuto tirare le somme: l’imputata si sarebbe appropriata di 29 mila 329,57 euro, la gran parte dei quali (25 mila 540,70) destinati al pagamento di alcune fatture e la restante, che le era stata consegnata da tre proprietari per spese condominiali e lavori straordinari, da versare sul conto corrente del condominio, e di tre libretti di assegni tratti sullo stesso conto.
Così, dall’ottobre del 2011 al febbraio del 2012. In questo caso, a presentarsi come persona offesa, è stato il procuratore della “Residence service sas”.
Più difficile quantificare il presunto danno procurato al condominio di viale Ungheria, che nel processo è assistito dall’avvocato Carlo Serbelloni. Nel capo d’imputazione, il pm Marco Panzeri ha elencato una serie di assegni, per un importo complessivo di oltre 110 mila euro, specificando per ciasuna voce la persona o la società che li incassò.
L’ipotesi della pubblica accusa è che se ne sia appropriata interamente e per finalità estranee alla gestione condominiale, con operazioni che vanno dal settembre del 2010 al luglio del 2011. Le parti si ritroveranno il 14 ottobre per il via alla sfilata dei testi.
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